Diritti umani, le big delle fossili potranno finire alla sbarra nelle Filippine

La Commissione Diritti Umani del Paese asiatico: le corporation dell'oil&gas possono essere portate in tribunale per violazione dei diritti umani. 47 le imprese interessate

Andrea Barolini, inviato a Madrid
Andrea Barolini, inviato a Madrid
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Dalle Filippine è arrivata il 9 dicembre una decisione storica. La Commissione per i diritti umani (un organismo indipendente introdotto dalla Costituzione filippina del 1987) ha affermato che a 47 grandi imprese che sfruttano le fonti fossili può essere chiesto di rispondere di eventuali violazioni. Compresi i danni causati attraverso i cambiamenti climaticiVariazione dello stato del clima rispetto alla media e/o variabilità delle sue proprietà che persiste per un lungo periodo, generalmente numerosi decenni.Approfondisci, direttamente collegati alle attività umane e dunque anche allo sfruttamento di carbone, petrolio e gas.

Riconosciuto un legame tra sfruttamento delle fossili e violazioni dei diritti umani

«La scelta della Commissione filippina – ha commentato Ashfaq Khalfan, direttore del programma Diritto e politica di Amnesty International – rappresenta una speranza per le vittime della crisi climatica. Si tratta della prima volta in assoluto che un organismo deputato alla protezione dei diritti umani indica che le imprese del settore delle fonti fossili possono essere considerate legalmente responsabili di violazioni dei diritti umani».

La grande novità è rappresentata infatti dalla possibilità di avviare azioni legali contro le compagnie in questione: «Potrebbero essere aperte anche inchieste giudiziarie. Che potrebbero portare al pagamento di indennizzi, così come a condanne penali a carico dei dirigenti. Chi difende i diritti umani non potrà che sfruttare l’impulso che proverrà dalla decisione della Commissione filippina. Al fine di chiedere conto a chi inquina e ai governi dei loro comportamenti».

«Possibili azioni legali contro le multinazionali delle fossili»

L’organismo della nazione asiatica presenterà sul tema un rapporto, che verrà pubblicato alla fine dell’anno. Le sue conclusioni coinvolgono in particolare 47 grandi aziende, tra le quali nomi eccellenti come ExxonMobil, Shell, BP e Chevron. Secondo la Commissioni, si tratta di imprese che hanno «ricoperto un ruolo evidente nel processo che ha generato i cambiamenti climatici di origine antropica».

«Dal nostro punto di vista si tratta di un trionfo assoluto – ha affermato Norly Mercado, direttore dell’associazione ambientalista 350.org in Asia -. Soprattutto per le comunità che patiscono maggiormente le conseguenze dello sfruttamento dei combustibili fossili».