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Eni, il consorzio NCOC accusato di danni ambientali

Secondo Astana, il gruppo di compagnie - tra le quali figurano anche Total, Shell e Exxon - ha bruciato gas nell'atmosfera oltre i limiti consentiti.

  Il Kazakistan ha avviato un’azione legale contro il consorzio petrolifero North Caspian Operating Company (NCOC) – che comprende Total, Exxon, Royal Dutch Shell e Eni – incaricato di sfruttare i giacimenti offshore del Kachagan , la più grande riserva mai scoperta al mondo negli ultimi 35 anni. Secondo il governo di Astana, i gruppi sarebbero responsabili di gravi danni ambientali , e per questo è stato chiesto un risarcimento pari a 527 milioni di euro .  

In particolare, le compagnie sono accusate di aver bruciato 2, 8 milioni di metri cubi di gas nell’atmosfera, ovvero un quantitativo maggiore rispetto ai limiti consentiti. Tale operazione, secondo quanto riferito dal ministero locale dell’ Ambiente in un comunicato, ha causato un forte inquinamento nell’area circostante. Proprio per questa ragione la produzione, che era stata avviata nello scorso mese di settembre, era stata bloccata poche settimane dopo. 

Quella del governo kazaco costituisce una decisione di grande importanza, dal momento che il Paese rappresenta la prima potenza economica dell’Asia centrale, nonché il secondo produttore petrolifero dell’ex Unione sovietica.