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Europol: le mani della mafia sulle rinnovabili italiane

L'ultimo rapporto di Europol conferma gli interessi dei clan nei confronti del settore delle energie pulite, che consente di riciclare facilmente il denaro sporco così ...

  La mafia ha diversificato in modo considerevole le proprie attività criminali, e ora investe in modo sempre più massiccio nel settore delle energie rinnovabili, con l’obiettivo di riciclare il denaro frutto di affari illegali. Intercettando al contempo anche gli incentivi pubblici – statali così come europei – di cui beneficia il comparto. 

A confermare l’interesse della criminalità organizzata nei confronti delle energie pulite è un rapporto pubblicato ieri dall’Europol, che analizza le operazioni effettuate da camorra, ‘ndrangheta, sacra corona unita e mafia siciliana. «Le informazioni raccolte rivelano che i clan investono sempre più sulle rinnovabili, ed in particolare sui parchi eolici, al fine di ripulire il denaro sporco e di approfittare delle sovvenzioni», si legge nel rapporto. 

Un anno fa, le forze dell’ordine hanno sequestrato beni riconducibili alla sola ‘ndrangheta per un valore complessivo di 350 milioni di euro. Tra questi, era presente anche il più grande parco eolico d’Europa, in provincia di Crotone, composto da 48 aerogeneratori. Le indagini avevano scoperto un sistema fatto di prestanomi e società fittizie con sede in Italia, a San Marino, in Germania e in Svizzera.