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Fabius: «Ultima chance, pena un Pianeta invivibile»

La Cop 21 dovrà concludersi con un successo e con un «compromesso ambizioso». Altrimenti, «il Pianeta diventerà invivibile». A lanciare l’appello, a pochi giorni dall’...

La Cop 21 dovrà concludersi con un successo e con un «compromesso ambizioso». Altrimenti, «il Pianeta diventerà invivibile». A lanciare l’appello, a pochi giorni dall’inizio della Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, è stato il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, in un’intervista concessa all’agenzia Afp nel corso di un viaggio in Brasile. Il responsabile della diplomazia transalpina ha dichiarato che «non esiste un piano B, perché non abbiamo a disposizione un Pianeta B. I gas ad effetto serra dispersi nell’atmosfera vi restano decine, centinaia di anni: se non agiamo subito, supereremo presto i limiti massimi e ciò si rivelerà irreversibile». Tuttavia, Fabius ha aggiunto che «è chiaro che non potremo risolvere tutto immediatamente. Parigi, però, dovrà rappresentare un punto di svolta».

 

©Wikimedia Commons/Jastrow
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Quanto agli investimenti necessari per combattere il cambiamento climatico, il ministro francese ha spiegato che i 100 miliardi di dollari all’anno da trovare entro il 2020 (secondo gli impegni assunti dai Paesi sviluppati a Copenaghen nel 2009) potrebbero non bastare. Per questo Fabius ha chiesto «uno sforzo supplementare» da parte delle economie più ricche. Senza tralasciare il nodo degli Stati Uniti, dove il governo di Obama è alle prese con un Congresso controllato dai repubblicani, poco inclini ad approvare un accordo troppo duro per il sistema produttivo del loro Paese: «Ne abbiamo parlato con John Kerry. È chiaro che il testo dovrà comportare delle disposizioni giuridicamente vincolanti. Quella della Cop 21 non è una discussione da bar».