Francia, pene inasprite per le intrusioni nei siti nucleari
il parlamento di Parigi ha approvato una norma che aumenta fortemente le pene per chi si introduce in una centrale nucleare. Secondo gli ecologisti, si ...
La cosiddetta «legge anti-Greenpeace» è stata approvata nei giorni scorsi dal parlamento francese. Il Senato ha deciso infatti di inasprire le pene per le intrusioni nei siti delle centrali nucleari transalpine, dopo che la stessa norma era stata approvata dall’Assemblea Nazionale.
La disciplina era stata proposta dai deputati conservatori dell’UMP, ma sostenuta sin dall’inizio dal governo. Ora chi si introduce illegalmente all’interno di un’installazione civile «che ospita materiali nucleari» può essere condannato ad una anno di prigione, nonché al pagamento di una sanzione pari a 15 mila euro. Se l’intrusione è effettuata in gruppo, la pena cresce a 3 anni di reclusione e la multa a 45 mila euro; qualora chi entra risulti armato, rischia 7 anni e 100 mila euro di pena pecuniaria. Una decisione alla quale si sono opposti gli ecologisti, coniando appunto il termine «legge anti-Greenpeace».
La norma prevede anche la classificazione dei siti nucleari come «zone di difesa altamente sensibili», il che apre le porte all’uso delle forze militari per la difesa. Si tratta di un testo «che non dissuaderà i terroristi, né rafforzerà la sicurezza delle installazioni. Colpisce solamente i manifestanti e gli attivisti, benché ci siano stati pronunciamenti che hanno convenuto sulla natura non pericolosa delle azioni dei militanti», ha affermato un’ambientalista francese, parlando all’agenzia AFP.