Questo articolo è stato pubblicato oltre 8 anni fa e potrebbe contenere dati o informazioni relative a fonti/reference dell'epoca, che nel corso degli anni potrebbero essere state riviste/corrette/aggiornate.

Fukushima, si gioca la carta dei robot “decontaminatori”

Alcune aziende giapponesi si sono riunite nei giorni scorsi alla periferia di Tokyo, con l’obiettivo di presentare una squadra di robot “decontaminatori” che dovranno ...

Aree per le quali sono stati emessi ordini di evacuazione (1 ottobre 2014). Fonte: "Fukushima disaster: Ongoing nuclear crisis The Failure of radioactive decontamination in Iitate"

Alcune aziende giapponesi si sono riunite nei giorni scorsi alla periferia di Tokyo, con l’obiettivo di presentare una squadra di robot “decontaminatori” che dovranno essere impiegati per ripulire le strutture più vicine ai reattori nucleari nella centrale di Fukushima, arrivando dove per gli esseri umani è troppo pericoloso andare per via del livello altissimo di radiazioni. Si tratta, dunque, dell’ennesima soluzione – e spesa – che il Giappone ha dovuto tentare di mettere in campo per tamponare le conseguenze della catastrofe che si è verificata l’11 marzo 2011.

 

Fonte: "Fukushima disaster: Ongoing nuclear crisis The Failure of radioactive decontamination in Iitate"
Fonte: “Fukushima disaster: Ongoing nuclear crisis The Failure of radioactive decontamination in Iitate”

 

A presentare il progetto sono state, in particolare, la Mitsubishi Heavy Industries (MHI), la Toshiba e la Hitachi-GE Nuclear Energy, che hanno sviluppato degli apparecchi che assomigliano a piccoli veicoli con rimorchi, dotati di sistemi di aspirazione, di superfici abrasive e di congegni capaci di erogare acqua ad alta pressione. Il loro impiego potrebbe essere lanciato, però, solo a partire dal prossimo anno.

Nel frattempo resta sul tavolo il problema della decontaminazione dell’acqua utilizzata per raffreddare i reattori, conservata in centinaia di cisterne attorno alla centrale.