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gallery | Il mestiere dei cacciatori di armi

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gallery | Il mestiere dei cacciatori di armi

Corrado Fontana
08.03.2021
Corrado Fontana
08.03.2021 Leggi più tardi
  • squadra CAR sul campo documenta materiale ISIS acquisito, Mosul Ovest 2017
    1 . Analisti di Conflict Armament Research (CAR) che documentano il materiale bellico ISIS acquisito a Mosul occidentale, in Iraq, nel maggio 2017 © Campbell MacDiarmid/CAR Conflict Armament Research

    Organizzazione con base nel Regno Unito fondata nel 2011, Conflict Armament Research (CAR) ha come obbiettivo la generazione di prove sulle forniture di armi nei conflitti armati, al fine di informare le autorità e le istituzioni competenti. E supportare la gestione e il controllo delle armi nel mondo.

    Per raggiungere il proprio scopo, CAR invia delle vere e proprie squadre investigative sul campo. Con la particolarità che “il campo” sono i teatri di conflitto armato attivi. Gli investigatori attestano, quindi, attraverso la ricerca di tracce documentali e testimonianze fotografiche, la presenza di ordigni, munizioni e armamenti nei luoghi di impiego. E cercano di rintracciare i fornitori e le catene di approvvigionamento del materiale bellico.
  • munizioni dell'ISIS sequestrate a Mosul, 2017
    2. Munizioni dell’ISIS sequestrate da una casa di Mosul occidentale, in Iraq, nel maggio 2017 © Campbell MacDiarmid/CAR Conflict Armament Research

  • 3. Razzi M79 sottratti dalle forze dello Stato Islamico e mappati sul sistema iTrace © CAR Conflict Armament Research

    Dalle risultanze delle investigazioni deriva una raccolta di dati utili a migliorare le pratiche di gestione e controllo efficaci. E questi dati confluiscono nella piattaforma di monitoraggio e ricerca iTrace, la quale include un Policy Resource Center (PRC) ed è finanziata dall’Unione Europea e dal governo tedesco. Il sistema ha lo scopo di dotare i responsabili politici di informazioni precise e verificate sulla diffusione degli armamenti, dal momento che «il progetto – scrive CAR – combina un vasto programma di indagini sul campo, in conflitto con il più potente database di tracciamento delle armi ad accesso pubblico al mondo».
  • Razzi cinesi da 130 mm nelle loro casse originali
    4. Una squadra di CAR sul campo documenta alcuni razzi cinesi da 130 mm, prodotti nel 1981 da Norinco per l’esercito libico, 2015-03-16 © CAR Conflict Armament Research

    Le squadre di CAR svolgono indagini sulle armi legate ai conflitti, siano esse recuperate dalle forze di sicurezza di un governo oppure depositate e sequestrate in occasione di resa o cessazione delle ostilità. E, talvolta, tenute nascoste o trattenute da forze militari ribelli sul campo. Un lavoro pericoloso e prezioso per individuare i flussi del commercio illegale e la fornitura di armi convenzionali a destinatari non autorizzati, comprese le forze d’insurrezione e gruppi terroristici.
  • lanciarazzi RPG
    5. Lanciarazzi RPG, tra le armi e munizioni individuate da CAR in zona di guerra © CAR Conflict Armament Research
  • operatore CAR documenta armi sequestrate a Djibo, Burkina Faso
    6. documentazione di armi e munizioni sequestrate a uomini armati non identificati vicino al confine tra Burkina Faso e Mali, a Djibo, in Burkina Faso, giugno 2017 © CAR Conflict Armament Research

    Grazie ai finanziamenti dell’Unione europea per il 2015-2016, CAR ha potuto rivedere il Policy Resource Center. E l’interfaccia oggi consente ai responsabili politici di passare rapidamente dalla mappa on line dei ritrovamenti a una serie completa di documenti specifici per Paese. Un arsenale informativo che comprende leggi e regolamenti nazionali, rapporti sull’esportazione di armi e il monitoraggio delle sanzioni delle Nazioni Unite, rapporti nazionali sull’attuazione del programma d’azione dell’Onu e ogni ulteriore prova verificata del traffico di armi.
  • fucili mitragliatori AK47 (i Kalashnikov)
    7. Fucili mitragliatori AK47 (i Kalashnikov), tra le armi e munizioni individuate da CAR in zona di guerra © CAR Conflict Armament Research
  • investigatore CAR documenta materiale bellico
    8. Un investigatore CAR documenta materiale bellico in teatro di guerra in Africa © CAR Conflict Armament Research

    Questo set di dati globale funge da monitor indipendente unico per l’attuazione degli accordi internazionali sul controllo degli armamenti, tra cui il Programma d’azione delle Nazioni unite e il Trattato sul commercio di armi (ATT), che di recente ha visto l’abbandono degli USA ad opera dell’ex presidente Trump. iTrace è inoltre un aiuto per le agenzie nazionali di controllo delle esportazioni di armi nell’identificazione dei rischi di diversione prima dell’esportazione.
  • container pieno di detonatori e materiale per realizzare autobombe, Mosul Ovest
    9. Un container pieno di detonatori esplosivi e bacchette di saldatura, probabilmente utilizzato nella produzione di autobombe dell’ISIS. Mosul occidentale, Iraq, maggio 2017 © Campbell MacDiarmid/CAR Conflict Armament Research
  • squadra CAR esamina materiale bellico ISIS, Mosul occidentale, 2017
    10. Investigatori CAR esaminano un lanciarazzi senza rinculo fabbricato dall’ISIS nel distretto 17 di Tammuz di West Mosul, Iraq, maggio 2017 © CAR Conflict Armament Research

    Le squadre investigative sul campo di CAR documentano fotograficamente tutti gli elementi e datano e georeferiscono i siti di documentazione. Vengono utilizzate occasionalmente anche informazioni e fotografie ricavate dai social media, «ma le indagini non si basano su di esse, poiché – specifica l’organizzazione – la provenienza di tali dati è spesso difficile da verificare». Per la grande quantità di pezzi individuati, la documentazione e il tracciamento avviene solo su una parte di essi, anche perché alcuni degli elementi documentati non sono rintracciabili.
  • bombe, munizioni da guerra
    11. Armi e munizioni individuate da CAR in zona di guerra © CAR Conflict Armament Research
  • investigatore di Conflict Armament Research sul campo, Rubkhona, Sud Sudan
    12. Un investigatore CAR esamina i fucili AK e le munizioni catturate dalle forze dell’Esercito di liberazione popolare del Sudan in opposizione (SPLA-IO) presso il quartier generale della divisione 4 di SPLA, Rubkhona, Sud Sudan, nel maggio 2014 © CAR Conflict Armament Research

    A seguito del proprio lavoro d’indagine, CAR contatta tutti i governi di riferimento e le aziende citate nei suoi rapporti e conserva in un formato crittografato sicuro tutti i documenti, le note di interviste, e-mail, registrazioni, fotografie e altre informazioni ottenuti da terze parti. Inoltre CAR precisa che le fonti forniscono ogni documento e materiale «volontariamente e con piena consapevolezza del loro utilizzo da parte di CAR». L’organizzazione inglese, infatti, non intraprende lavori sotto copertura né utilizza metodi investigativi clandestini.
  • proiettili, munizioni per mortaio
    13. Armi e munizioni individuate da CAR in zona di guerra © CAR Conflict Armament Research
  • investigatore CAR sul campo, distretto di Tammuz, Mosul Ovest
    14. Un investigatore sul campo CAR scatta una fotografia di contesto durante una missione di documentazione nel distretto 17 di Tammuz di Mosul Ovest, Iraq, maggio 2017 © CAR Conflict Armament Research

    Nel dicembre 2017, in un suo rapporto (Weapons of the Islamic State), CAR ha documentato 40mila pezzi di materiale bellico recuperati dalle forze dello Stato islamico (ovvero l’ISIS o IS o Daesh) tra il 2014 e il 2017. Nelle sue indagini ha verificato che la maggior parte delle armi e delle munizioni trovate erano state fabbricate in Cina e Russia. E quasi un terzo da Stati membri dell’UE ex appartenenti al Patto di Varsavia. Diversi di questi materiali avevano effettuato un viaggio di esportazione tortuoso: riesportati dagli Stati Uniti e dall’Arabia Saudita ai gruppi di opposizione siriani prima di finire nelle mani del sedicente Califfato.
  • ordigno esplosivo improvvisato, Mosul, 2017
    15. Un ordigno esplosivo improvvisato trovato a Mosul occidentale, in Iraq, nel maggio 2017 © Campbell MacDiarmid/CAR Conflict Armament Research

    Nel rapporto Weapons of the Islamic State si scopre anche che un missile anticarro di fabbricazione bulgara, prima venduto all’esercito americano, ci aveva messo 59 giorni per giungere nella disponibilità dell’ISIS, il quale è stato tuttavia capace di fabbricare anche in autonomia le proprie armi e ordigni improvvisati (IED) su scala industriale. Una produzione resa possibile da una solida catena di approvvigionamento, in particolare di precursori di esplosivi chimici dalla Turchia.
  • proiettili, munizioni da guerra
    16. Armi e munizioni individuate da CAR in zona di guerra © CAR Conflict Armament Research
  • munizioni di piccolo calibro sequestrate a gruppi armati a Bria, Repubblica Centrafricana
    17. La documentazione delle munizioni sequestrate durante l’operazione Big Bomou, guidata dall’esercito francese e dal contingente MINUSCA, a Bria, Repubblica Centrafricana, aprile 2015 © CAR Conflict Armament Research

    Dal lavoro d’indagine del CAR, nella Repubblica centrafricana emerge come, nonostante gli embarghi sulle armi imposti dalle Nazioni unite e dall’Unione europea, il governo sudanese abbia potuto continuare a importare materiale bellico e Dual Use (ovvero componenti e attrezzature potenzialmente adatte a scopi sia civili che militari). In particolare, il Sudan avrebbe così saputo sviluppare le proprie capacità di produzione interna. Non stupisce allora che materiale bellico di provenienza sudanese sia poi finito nelle mani di gruppi armati in Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Costa d’Avorio, Libia, Mali e Niger.
  • proiettili, munizioni da guerra
    19. Armi e munizioni individuate dal CAR in zona di guerra © CAR Conflict Armament Research

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