Greenpeace, appello a Obama per fermare l’oleodotto Keystone XL
L'associazione ambientalista ha chiesto al presidente americano di essere coerente con gli intenti dichiarati di non voler accettare progetti che possano aumentare le emissioni di ...
Greenpeace ha lanciato ieri un appello al presidente americano Barack Obama, affinché mantenga le promesse elettorali, rifiutando la costruzione del mega-oleodotto Keystone XL, che dovrebbe attraversare quasi per intero il suolo degli Stati Uniti, dal Canada al Texas. Lo sviluppo del progetto, ha spiegato l’associazione ambientalista, provocherebbe infatti un aumento massiccio della produzione di sabbie bituminose, nonché delle emissioni di gas ad effetto serra.
Ieri Obama ha affermato che non darà il proprio via libera ad alcun progetto che possa comportare una crescita delle emissioni di CO2. D’altra parte, però, il governo e l’industria canadesi hanno parlato di Keystone XL come di uno strumento-chiave nell’ambito proprio dello sfruttamento delle sabbie bituminose.
Lungo 2.700 chilometri, l’oleodotto dovrebbe portare il greggio estratto nella provincia di Alberta verso le raffinerie texane di fronte al Golfo del Messico. Proprio le sue dimensioni hanno suscitato preoccupazioni ambientali a Washington: dubbi che il ministro canadese delle Risorse Naturali, Joe Oliver, ha cercato a più riprese di fugare, esercitando una decisa pressione nei confronti della Casa Bianca.
Una decisione definitiva dovrebbe essere presa entro la fine dell’anno.