Groenlandia, il caldo colpisce la porzione «stabile» dei ghiacci
Uno studio americano dimostra come il riscaldamento globale abbia provocato la fusione di una porzione di calotta considerata stabile da oltre un quarto di secolo.
Secondo i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Climate Change , l’incremento delle temperature atmosferiche registrato a partire dal 2003 ha accelerato fortemente la fusione dei ghiacci nel Nord-est della Groenlandia . Così, in 10 anni la calotta locale avrebbe perso circa 10 miliardi di tonnellate di ghiaccio : un fenomeno che ha costituito la principale ragione della crescita del livello dei mari osservata recentemente.
A preoccupare gli scienziati è soprattutto il fatto che quel tratto di mare ghiacciato era considerato come una «regione stabile» da oltre un quarto di secolo. «Si trattava dell’ultima parte stabile della calotta della Groenlandia», ha confermato uno dei ricercatori – Michael Bevis, professore di Scenze della Terra all’università statunitense dell’Ohio – in un comunicato. «A questo punto sembra che tutti i bordi della calotta possano essere considerati instabili», ha aggiunto.
Un problema che andrà aggravandosi, se si considerano le previsioni degli esperti in tema di crescita del livello dei mari: la risalita dovrebbe essere compresa tra i 26 e gli 82 centimetri di qui alla fine del secolo, il che metterà in pericolo numerose aree abitate della Terra, e non soltanto i piccoli Stati insulari del Pacifico.