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Hill: un lobbista nella nuova Commissione Juncker

di Giuseppe Montalbano Se David Cameron e i tories brindano alla prestigiosa nomina del loro candidato nel nuovo organico della Commissione europea presentato oggi da ...

di Giuseppe Montalbano

Se David Cameron e i tories brindano alla prestigiosa nomina del loro candidato nel nuovo organico della Commissione europea presentato oggi da Juncker, anche la City londinese e tutta l’industria finanziaria europea può tirare un sospiro di sollievo. Già capogruppo dei conservatori alla House of Lords, sir Jonathan Hill senza dubbio non solo di finanza se ne intende, ma ci va letteralmente a braccetto, potendo vantare una lunga carriera da lobbista di primo piano, a libro paga di tutti quegli interessi finanziari che adesso sarà chiamato a regolamentare in quanto commissario della nuova direzione generale per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’unione del mercato dei capitali.
Come già denunciato da tempo da Corporate Europe Observatory, la carriera di Hill crea non pochi dubbi circa la presenza di conflitti di interesse rispetto all’imparzialità con cui potrà operare in un campo tanto delicato come quello della regolamentazione dei mercati finanziari sotto il nuovo regime di governance introdotto dal 2009 ad oggi, ma ancora in fase di rodaggio.
Per anni al servizio della Bell Pottinger Private, azienda multinazionale di public relations (come sono solite presentarsi le aziende che offrono servizi di lobbying peri privati) e più tardi fondatore egli stesso di una propria impresa di lobbying, la Quiller Consultants, lord Hill non ha smesso di avere rapporti con il mondo delle lobby neanche in veste di ministro dell’istruzione e in seguito come capogruppo alla House of Lords.
Come denunciato a suo tempo da The Independent, Hill ha continuato a possedere un numero consistente di azioni, non meno di 50.000 pound secondo il quotidiano britannico, della compagnia di ‘affari pubblici’ Huntsworth, di proprietà del collega conservatore Lord Chadlington e divenuta casualmente proprietaria della Quiller Consultants dello stesso Hill nel 2006. Né si è fatto troppi problemi da ministro dell’educazione, quando nel 2013, come denunciato dal Daily Telegraph, Hill ha sostenuto il progetto di vendita di campi da gioco delle scuole pubbliche alla Tesco, casualmente cliente della stessa Quiller. Mai dimentichi degli amici, un altro cliente a caso della Quiller, come la City of London Corporation, non ha perso tempo a fare i migliori auguri al nuovo Commissario che siederà al posto di comando della governance finanziaria dell’Unione, sicura che la sua “competenza” sarà la migliore garanzia “per assicurare la longevità e stabilità del settore bancario europeo”.
C’è da giurarci che longevità degli interessi delle grande banche e aziende finanziarie sarà servita al meglio da chi per anni ha lavorato per loro conto. E se fino a qualche giorno fa la City era in subbuglio per quanto fatto trapelare dal quotidiano liberal di Monaco di Bavier, Süddeutische Zeitung, circa un rapporto del ministero delle finanze tedesco sui benefici di una tassa sulle transazioni finanziarie in Europa (un gettito stimato intorno agli 88 miliardi di euro di cui potrebbero beneficiare subito tutti gli Stati membri) – rapporto che potrebbe spingere il ministro Schaeuble a dare una decisa accelerata sulla sua introduzione con la nuova Commissione Juncker – adesso i protagonisti dell’alta finanza sanno di avere dalla loro parte, in cabina di regia, una vecchia e fidata conoscenza, oltre che l’ormai assodata potenza di fuoco del lobbying diretto e indiretto con le istituzioni europee.
La palla adesso passa al Parlamento europeo, che dovrà votare o meno la proposta di Commissione presentata da Juncker. Una prima grande occasione per vedere chi sarà complice dell’ennesima Commissione legata a doppio manico con le potenti lobby finanziarie e chi invece farà valere gli interessi di chi finora ha dovuto pagare per lo strapotere dell’alta finanza.
Fonte: Il Corsaro
Foto di Gérard Colombat