Questo articolo è stato pubblicato oltre 10 anni fa e potrebbe contenere dati o informazioni relative a fonti/reference dell'epoca, che nel corso degli anni potrebbero essere state riviste/corrette/aggiornate.

L’Etiopia punta sulle rinnovabili per risollevare la sua economia

Il governo della nazione africana vuole far leva sulle energie pulite per rilanciare il suo sistema economico, evitando costi ambientali troppo alti. La vera sfida, ...

  La regione dei Tigré , la più settentrionale delle nove regioni dell’Etiopia , ospita un gigantesco parco eolico ultra-moderno. Inaugurato ad ottobre e costato 230 milioni di euro, 780 chilometri a Nord di Addis Abeba, costituisce il più vasto impianto dell’intero continente africano. Ma presto sarà battuto da un altro impianto due volte più potente, che sarà messo a punto da un’azienda cinese nel Sud-Est del Paese.  

È proprio grazie alle rinnovabili, infatti, che il governo etiope punta da un lato a rilanciare la nazione africana di qui al 2025, dall’altro a diventare una sorta di “centrale elettrica” regionale per l’area. Il Paese – riferisce l’agenzia AFP – è dotato ad oggi di una capacità di produzione di 2.177 MW e punta ad arrivare a 10 mila entro il 2015. Non a caso, l’Etiopia esporta già energia verso il Sudan e Gibuti, e presto dovrebbe fornirne anche al Kenya

Nonostante il fatto che – a causa delle difficoltà logistiche, doganali e di sicurezza – fare affari nella nazione africana presenta ancora numerosi punti interrogativi, è interessante notare che i finanziamenti sono arrivati dall’Europa. Il che, a patto che le condizioni poste restino sempre vantaggiose per entrambe le parti, dimostra il crescente interesse degli investitori stranieri nel settore. 

Il governo ha fatto sapere di puntare ad uno sviluppo che non comporti alti costi ambientali, come accaduto ad esempio nei casi di India e Cina. Un’altra sfida fondamentale, però, è quella di far sì che le ricadute in termini di benessere per la popolazione siano evidenti e non tardino ad arrivare. In Etiopia, infatti, ancora oggi soltanto il 53% della popolazione gode di un accesso alla rete elettrica.