La Commissione Ue anticipa i tempi: considerare fattori sociali e ambientali nelle scelte di investimento. Subito!
In attesa del via libera ufficiale, la Commissione inizia già a chiedere agli investitori istituzionali di considerare fattori ambientali e sociali nelle scelte di investimento
La Commissione Ue preme l’acceleratore verso la finanza sostenibile. La settimana scorsa ha pubblicato due bozze di modifica a regolamenti europei, chiedendo agli investitori istituzionali e alle compagnie assicurative di prendere in considerazione anche i rischi non finanziari nei consigli di investimento per i loro clienti. Un modo per inserire a pieno titolo i fattori ambientali, sociali e di buona governance (ESG – Environmental, social and governance) nei criteri di investimento e nelle informazioni da fornire obbligatoriamente ai clienti.
In particolare si tratta di modifiche a 2 parti della legislazione europea: una relativa alla Direttiva sui mercati degli strumenti finanziari (Mifid II) e una sulla distribuzione delle assicurazioni.
Un intervento quello della Commissione che anticipa i tempi rispetto a un percorso avviato da più di un anno a Bruxelles per una transizione a una finanza sostenibile.
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Un comportamento insolito
Le bozze appena presentate potranno quindi essere adottate solo quando i negoziati attorno ai regolamenti proposti a Parlamento e Consiglio lo scorso maggio (in particolare riguardo le informazioni obbligatorie da fornire ai propri clienti sulla sostenibilità degli investimenti e la definizione del concetto di sostenibilità da applicare agli investimenti) saranno conclusi.
Perché dunque anticipare i tempi e chiedere fin d’ora a investitori istituzionali e compagnie assicurative di introdurre i fattori ESG nei loro criteri di investimento? Come ha ammesso un portavoce della Commissione europea, è un “comportamento insolito”.
Ma, come ha spiegato la Commissione, le richieste avanzate, seppure in anticipo rispetto all’approvazione dei regolamenti, “faranno sì che investitori istituzionali e compagnie assicurative possano già prepararsi a prendere in considerazione fattori ambientali, sociali e di buona governance per valutare la sostenibilità delle loro scelte di investimento e verificare che le proposte di investimento siano appropriate per i loro clienti”.
Naturalmente queste bozze, continua la Commissione “diventeranno operative solo una volta approvate da Parlamento e Consiglio europei”.
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Il cammino di Bruxelles verso la finanza sostenibile
Lo scorso maggio la Commissione europea aveva presentato a Parlamento e Consiglio tre proposte di regolamento riguardo la finanza sostenibile. Tra cui anche le regole sulle informazioni da fornire ai clienti, da parte di fondi pensione e in generale investitori istituzionali, sulla sostenibilità dei loro investimenti e sui rischi non finanziari correlati. Un’iniziativa che fa parte del più vasto percorso che la Commissione sta portando avanti per introdurre i fattori ambientali, sociali e di buona governance (ESG – Environmental, social and governance) al cuore del sistema finanziario mondiale, per favorire la transizione verso un’economia sostenibile (“Into a greener, more resilient and circular system”, scrive la Commissione. Cioè verso un sistema economico più attento all’ambiente, resiliente e circolare).