La pandemia neoliberista e le Olimpiadi di Tokyo
Ogni settimana il commento di Luca Pisapia sugli intrecci tra finanza e calcio
È colpa della pandemia, signora mia! Ecco la nuova frase fatta che sostituisce le mezze stagioni per giustificare qualsiasi flop a livello progettuale, organizzativo e finanziario. Da ultimo si inserisce in questo filone arbasiniano anche il comitato organizzatore delle Olimpiadi di Tokyo, che si terranno la prossima estate, a qualsiasi costo, anzi proprio per i costi. A fronte di un budget stimato di 7,5 miliardi nel 2013 le spese sono già lievitate ufficialmente a 13 miliardi, e a questo punto non si può più tornare indietro, altrimenti fallisce il Paese. Alla faccia della sbandierata nuova carta del Cio sulle Olimpiadi etiche, frugali e senza costi spropositati. D’altronde sono oramai tantissimi gli studi economici e finanziari che dimostrano come da Montreal 1976 i Giochi Olimpiaci si trasformino in un salasso per il Paese che li ospita. Con l’esclusione di Atlanta 1996, Pechino 2008 e Sochi 2014, il cui valore geopolitico ha coperto le perdite economiche, basti pensare ai danni e ai debiti che ancora gravano su Barcellona, Sidney, Londra e Rio de Janeiro. Per non parlare di Atene, dove organizzare le Olimpiadi ha contribuito al fallimento dell’intero Paese. Anche perché a fronte dei costi resi pubblici ci sono quelli reali che già avevano portato il budget di Londra dai 2,5 miliardi promessi, ai 9,3 ufficialmente dichiarati, fino a sfiorare i 25 miliardi, secondo diversi studi post-olimpici. Stessa cifra che ora toccherà spendere al governo giapponese e alla città di Tokyo, come ipotizzano Flyvbjerg, Budzier e Lunn, autori del paper “Regression to the tail: Why the Olympics blow up”. Altro che tutta colpa del Covid! Ora le Olimpiadi di Tokyo 2021 s’hanno da fare: virus o non virus sono diventati un’offerta che non si può rifiutare, altrimenti ci si ritrova la testa di cavallo del fallimento nel letto. Perché i Giochi Olimpici non sono altro che il sintomo che rappresenta perfettamente il sistema malato che li produce, la vera pandemia sociale che ci governa guarda caso dalle Olimpiadi di Montreal 1976: il neoliberismo.