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La Volcker rule, un passo verso la fine della finanza casinò

Un passo fondamentale per la regolamentazione bancaria e finanziaria

Negli scorsi giorni gli Stati Uniti hanno finalmente approvato la Volcker rule, un passo fondamentale per la regolamentazione bancaria e finanziaria.

Andrea Baranes spiega che uno dei motivi della gravità della crisi del 1929 è legato al fatto che le banche utilizzavano i soldi dei correntisti per speculare in Borsa. Quando esplose la bolla finanziaria le banche non furono più in grado di restituire i risparmi depositati sui conti correnti. Nel 1933 il Glass-Steagall Act introdusse la separazione tra banche commerciali e di investimento: semplificando, chi raccoglieva denaro presso il pubblico non poteva usarlo per operazioni avventate; chi al contrario operava sui mercati finanziari non poteva aprire conti correnti. Si tratta di una normativa che ha salvaguardato i correntisti e garantito una relativa stabilità delle banche, finché non è stata prima indebolita e poi abrogata alla fine degli anni ’90 portando alla nascita delle “banche universali” in buona parte protagoniste dello scoppio dell’attuale crisi.

Con l’introduzione della Volcker rule alle banche viene proibito il trading in proprio, ovvero le operazioni speculative realizzate dalla banca per il proprio tornaconto. Una misura che per molti versi equivale alla separazione tra banche commerciali e banche di investimento. Una proposta che presenta alcuni limiti: bisognerà capire nel futuro se e quanto sarà efficace non solo per ridurre i rischi per la clientela, ma anche per fare si che almeno una parte delle montagne di denaro oggi impiegate nella pura speculazione vadano a sostenere l’economia reale e le attività produttive. Questo anche perché il testo (880 pagine!) appare estremamente complesso e potrebbe dare luogo a “interpretazioni” e elusioni.

Quello che colpisce scorrendo le 880 pagine del testo è la frequenza con cui la parola “Occupy” compare nelle note al testo. Il riferimento è a OccupyTheSEC, il gruppo di lavoro che fin dai primi giorni di occupazione di Zuccotti Park si riuniva al 60 di Wall Street, l’atrio della sede della Deutsche Bank per elaborare proposte di riforma del sistema bancario e finanziario. Proposte che sono state prese in considerazione dai legislatori.

«Vogliamo lanciare il messaggio che chiunque può fare quello che abbiamo fatto noi» sottolinea Alexis Goldstein in un’intervista rilasciata a marzo 2012. Alexis, prima di occupare Wall Street, ha lavorato a Morgan Stanley, Merrill Lynch e Deutsche Bank nel settore dei derivati. «Nel lavorare alle proposte sulla Volcker rule» spiega Alexis «il gruppo ha ragionato come se fosse una banca chiedendosi “Bene, come facciamo ad aggirare questa norma?” per cercare di ridurre le scappatoie a disposizione delle banche».
Commentando l’approvazione della Volcker rule Alexis Goldstein ha sottolineato come non si tratti di una panacea, ma nemmeno di un placebo. Resta ancora molto da fare, come sottolinea anche OccupyTheSEC in un comunicato stampa rilasciato il giorno dell’approvazione della Volcker rule, ma è comunque una riforma importante. A cui Occupy Wall Street ha dato il suo contributo.