Macron, il G20, Samuel Beckett e i cambiamenti climatici
Energia, trasporti, riscaldamento globale. E gli intrecci con la finanza. Ogni settimana il punto sui cambiamenti climatici firmato da Andrea Barolini
Il «primo grande processo climatico» della Francia si è concluso con una condanna per il governo, che ha mostrato «colpevoli mancanze» nelle proprie politiche in materia di contenimento del riscaldamento globale. La sentenza del tribunale amministrativo di Parigi è in questo senso «storica», secondo le quattro Ong che avevano trascinato il governo: Notre affaire à tous, Greenpeace, Oxfam e la Fondazione Nicolas Hulot.
La Francia ha infatti promesso di ridurre del 40% le proprie emissioni di gas climateranti, entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. E di raggiungere la carbon neutrality, l’azzeramento delle emissioni nette di CO2, entro il 2050. La traiettoria attuale, però, non basterà per raggiungere i due obiettivi: il calo dei gas dispersi nell’atmosfera è stato solo dello 0,9% tra il 2018 e il 2019.
Pensando a quante volte il presidente Emmanuel Macron si è eretto a paladino della lotta ai cambiamenti climatici, viene da allargare le braccia sconsolati. Ma va detto che la Francia è in ottima compagnia. Secondo dati pubblicati alla fine del 2020 da Energy Policy Tracker, i governi del G20 hanno concesso ad aziende che sfruttano in modo massiccio le fonti fossili almeno 233 miliardi di dollari, soltanto dall’inizio della pandemia.
Eppure i regolatori internazionali, prima della crisi del Covid-19, avevano indicato a chiare lettere il rischio di un “Cigno verde” (Green swan), ovvero un evento inatteso, in grado di perturbare i mercati tanto da comportare una crisi di sistema. È il caso della pandemia. E ancor più dei cambiamenti climatici. La Banca dei Regolamenti Internazionali ha dedicato al “Cigno verde” un intero rapporto, nel gennaio del 2020.
In “Finale di partita” di Samuel Beckett, l’anziano Hamm e il suo servo Clov vivono rinchiusi in una casetta in riva al mare, mentre all’esterno il mondo non esiste più: «Clov (con angoscia, grattandosi): “Ho una pulce”. Hamm: “Una pulce? Ci sono ancora delle pulci?”. Clov (grattandosi): “A meno che non sia una piattola”. Hamm (molto preoccupato): “Ma a partire di lì l’umanità potrebbe ricostituirsi! Per l’amor del cielo, acchiappala!”».