Marea nera, BP ricorre alla Corte Suprema
Nonostante le sconfitte subite presso più di un tribunale americano, la compagnia annuncia un ricorso alla Corte Suprema, nel tentativo di non pagare i risarcimenti ...
La compagnia British Petroleum ha annunciato ieri un ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti, contro le richieste di indennizzi avanzate da una serie di imprese americane dopo la marea nera del 2010 . Il colosso petrolifero, nonostante abbia già perso la sua battaglia legale di fronte ad una serie di tribunali statunitensi, non si dà dunque per vinto, e vuole ottenere il parere anche dall’organismo giuridico supremo del Paese.
In particolare, l’obiettivo di BP è di chiedere una revisione di una sentenza del 2012, che ordinava risarcimenti miliardari agli abitanti e alle aziende colpite dall’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon nel golfo del Messico, che ha provocato uno dei peggiori disastri ambientali della storia degli Usa.
Secondo la compagnia, alcuni risarcimenti sarebbero illegittimi, perché legati a perdite che non sarebbero legate alla catastrofe del 2010. Inoltre, sempre secondo BP, i giudici avrebbero consentito ad un gruppo troppo ampio di soggetti di far parte della class action.
La battaglia legale, dunque, continua. E l’esito non è certo. Ciò che è certo, è che la scelta di continuare a sfruttare le energie fossili mette continuamente in pericolo l’ambiente e la salute pubblica.