Reattori, dossier, decisori politici e esperienze psichedeliche
Cosa succede nella mente di un decisore politico che riceve il dossier iniziale di un nuovo progetto nucleare?
Amanti delle emozioni forti, degli eccessi, delle esperienze iperboliche, delle sperimentazioni psichedeliche, lasciate perdere base-jumping, paracadute, immersioni e pareti di sesto grado. C’è un’avventura che certamente non avete ancora sperimentato, e che non potrà che lasciarvi a bocca aperta: entrare nella mente dei decisori politici che ricevono i dossier iniziali dei progetti di costruzione di nuovi reattori nucleari EPR di ultima generazione, concepiti, sponsorizzati, sostenuti, prodotti e venduti “chiavi in mano” dalle francesi Orano e EDF.
La notizia, en passant: il nuovo reattore EPR in costruzione a Hinkley Point, nel Regno Unito, non sarà pronto nel 2025, come previsto nel dossier iniziale. E neanche a giugno del 2027, come rettificato in seguito. Occorrerà aspettare almeno la metà del 2029. Se basterà. E, come da prassi, l’impianto non costerà più 25-26 miliardi di sterline, ma almeno tra 31 e 35 miliardi. Il doppio di quanto stimato dal dossier iniziale, datato 2016, quando si parlava di “soli” 18 miliardi.
Stesso film già visto a Olkiluoto, in Finlandia: ritardo di dieci anni e costi più che triplicati rispetto al dossier iniziale. Identica pellicola a Flamanville, in Francia: nel dossier iniziale, datato 2007, si parlava di cinque anni di lavori e 3,3 miliardi di euro. Siamo nel 2024, il reattore è ancora in costruzione e il costo è stimato a non meno di 19,1 miliardi.
Non contento, il decisore politico protagonista di questa breve storia triste ha già previsto un altro reattore alla centrale di Sizewell. E ne ha annunciato uno ulteriore (non si sa ancora dove, ma tutto sarà certamente dettagliato nel dossier iniziale). Ora, la domanda è: quando quel decisore politico riceve il dossier iniziale di un progetto, sa che le cifre sono giusto un’indicazione di massima? O crede davvero in quello che legge e passa poi notti insonni pensando ai miliardi di aggravio per le tasche dei contribuenti, e a tutto ciò che con quei soldi si sarebbe potuto fare? O è semplicemente distratto?
Nel frattempo, la catastrofe climatica sarà arrivata. E per quella, il dossier iniziale è pienamente rispettato.
PS Quest’articolo è stato pubblicato alle 8 del 24 gennaio 2024, anche se nel dossier iniziale era previsto per le 22 del 23 gennaio 2024. Il compenso per la scrittura, nel frattempo, è lievitato del 308%.