Olanda, gas: a Groningen ignorati i rischi sismici
Un rapporto ufficiale punta il dito contro aziende e istituzioni, che «hanno privilegiato i profitti rispetto alla sicurezza della popolazione».
«La sicurezza degli abitanti di Groningen rispetto alle trivellazioni alla ricerca di gas è stata ignorata». A spiegarlo, riferisce il quotidiano NRC Handelsblat , è un rapporto ufficiale del Consiglio olandese per la sicurezza, incaricato di far luce sugli eventi sismici che hanno colpito l’area a partire dal 1963. Lo studio conclude che «fino al 2013, la sicurezza non è stata in alcun modo considerata» dai soggetti che hanno promosso i lavori. Ovvero dal «bastione chiuso» di imprese e autorità coinvolte nell’estrazione di gas , che si sono preoccupate di «privilegiare i profitti » ad ogni costo.
Tale conglomerato di imprese e istituzioni comprende la Compagnia petrolifera olandese (NAM, di proprietà di Shell e di ExxonMobil), GasTerra (incaricata della commercializzazione), la società EBN e il ministero degli Affari economici. Quest’ultimo, prosegue il rapporto, è «il solo partner pubblico coinvolto nell’estrazione: il suo ruolo avrebbe dovuto essere di difendere l’interesse pubblico, e dunque la sicurezza».
Nella zona si sono registrati numerosi terremoti, e a partire dal 1986 si sono moltiplicati gli allarmi degli esperti, inascoltati dalle istituzioni. Più importante, evidentemente, era proseguire l’estrazione di gas, che a partire dal 1963 ha garantito alle casse pubbliche una cifra non lontana da 265 miliardi di euro.