Petrolio nel mare di Barents: Eni annuncia ritardi e costi in crescita
La compagnia ha annunciato che serviranno 5, 5 miliardi di euro per sfruttare il giacimento di Goliat.
La compagnia petrolifera Eni ha annunciato nei giorni scorsi nuovi ritardi e aumenti dei costi per l’entrata in servizio del giacimento di Goliat , il primo nel mare di Barents . Situato nelle acque norvegesi dell’Artico, il sito dovrebbe essere infatti avviato alla metà del 2015 , rispetto al periodo indicato fino ad oggi, ovvero il quarto trimestre del 2014. Al contempo, il costo lieviterà fino a 45 miliardi di corone norvegesi (5, 5 miliardi di euro ): ben al di sopra rispetto ai 31 miliardi previsti nel 2009.
Calendario e cifre, riferisce l’agenzia AFP, erano d’altra parte già stati rivisti in passato. I nuovi problemi sono legati alle piattaforme di produzione, concepite per resistere alle condizioni estreme polari, e che risultano ancora in costruzione presso i cantieri della Hyundai in Corea del Sud.
Situato ad 85 chilometri dalla città norvegese di Hammerfest, Goliat dovrebbe produrre circa 170 milioni di barili di petrolio in un periodo di 15 anni.