Questo articolo è stato pubblicato oltre 10 anni fa e potrebbe contenere dati o informazioni relative a fonti/reference dell'epoca, che nel corso degli anni potrebbero essere state riviste/corrette/aggiornate.

Petrolio e rotte marittime, le grandi minacce per gli orsi polari

Nel corso di una conferenza a Mosca, rappresentanti governativi e delle Ong hanno sottolineato come l'esplorazione alla ricerca di idrocarburi e l'aumento del traffico marittimo ...

  Le esplorazioni alla ricerca di petrolio e il traffico marittimo nella regione artica costituiscono le principali minacce per l’orso polare . A confermarlo sono stati i partecipanti ad un forum organizzato a Mosca da rappresentanti dei governi di Canada, Russia, Usa, Norvegia e Groenlandia , assieme ad una serie di organizzazioni non governative.  

Il ministro dell’Ambiente norvegese, Lars Lunde, ha sottolineato come il cambiamento climatico sia oggi il principale pericolo per la specie, già gravemente in difficoltà. L’orso polare dipende infatti strettamente dalla superficie disponibile dei ghiacci, dal momento che è su di essa che vengono cacciate le foche, principale elemento nutritivo. Le condizioni dell’habitat nella regione artica sono sempre peggiori, e ciò ha portato a solamente 20-25 mila il numero di esemplari viventi nei cinque Paesi che affacciano sul polo Nord. 

«Siamo preoccupati per lo sviluppo delle rotte marittime e per lo sfruttamento degli idrocarburi», ha dichiarato Sergei Kavry, membro dell’associazione dei popoli autoctoni del Nord, della Siberia e dell’estremo Oriente russo, secondo quanto riferito dall’agenzia AFP. Ancor più categorico è stato Jim Leape, direttore generale del WWF: «Non si dovrebbero mai autorizzare l’esplorazione e lo sviluppo alla ricerca di gas e petrolio nell’Artico».