Dalle bambole ai gioielli, la lista dei prodotti dannosi per la salute

Un articolo su cinque viola le normative europee sulle sostanze chimiche, presentandone livelli eccessivi e pericolosi per la salute

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Bambole, tappetini per lo yoga, borse, cuffie e cavi: la lista dei prodotti che utilizziamo quotidianamente e che possono danneggiare la nostra salute è lunga. A rivelarlo è stata un’indagine dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) del 13 dicembre scorso. Il rapporto segnala livelli eccessivi di sostanze chimiche pericolose in molti prodotti di consumo. Lo scopo del progetto era quello di controllare la conformità di diversi tipi di prodotti sul mercato alle regolamentazioni chimiche UE in vigore.

Nel 2022 le autorità nazionali hanno condotto dei controlli su più di 2.400 articoli venduti in 26 Paesi dell’Unione europea. Uno su cinque di questi, il 18%, contravviene alle normative europee e non dovrebbe essere venduto.

Prodotti elettrici: i più elevati livelli di non conformità

I prodotti elettrici esaminati hanno riportato i più elevati livelli di non conformità alle normative chimiche dell’Ue. Caricabatterie, cavi, cuffie, ma anche ventilatori, lampade e phon: il 52% dei prodotti analizzati non risulta conforme alle legislazioni, spesso a causa della presenza di SCCP nelle parti di plastica morbida. Le SCCP – ovvero le paraffine clorurate a catena corta – sono composti chimici utilizzati fin dagli anni ’30 come plastificanti, come ritardanti di fiamma, oli lubrificanti e additivi nei fluidi per la lavorazione dei metalli e nei sigillanti.

Le SCCP presentano caratteristiche di persistenza, bioaccumulabilità e tossicità (PBT). In base alle prescrizioni dell’ECHA le sostanze che si degradano lentamente nell’ambiente sono denominate “persistenti”; quelle che si insediano nel materiale biologico e i cui livelli aumentano con l’esposizione ripetuta sono definite “bioaccumulabili” e le sostanze che possono nuocere agli organismi in seguito al contatto sono chiamate “tossiche”. Le SCCP sono classificate come sostanze sospette di causare tumori e come interferenti endocrini di categoria 1, cioè quella delle sostanze i cui effetti cancerogeni sono noti.

Giocattoli: il 23% non è conforme

Per quanto riguarda i giocattoli, in totale l’ECHA ha controllato 471 articoli, di cui 75 elettrici. Il 23% dei giocattoli esaminati è risultato non conforme. I livelli di non conformità variavano dal 16% per i giocattoli non elettrici al 56% per quelli elettrici.Ad essere analizzati sono stati, ad esempio, i giochi da bagno/acquatici, le bambole, i costumi, i tappeti da gioco, le figure di plastica e i giocattoli da esterno. Ma non solo, sono stati analizzati anche i fidget toys – ovvero quei giocattoli che attraverso il tatto possiederebbero effetti anti-stress e aumenterebbero le capacità di attenzione e memoria – e gli slime, sostanze colorate dalla consistenza viscosa che si possono produrre anche in casa.  

Il materiale più problematico all’interno dei giocattoli è la plastica morbida, in cui sono stati trovati livelli eccessivi di ftalati. Questi ultimi sono una famiglia di composti chimici che derivano dal petrolio. Vengono utilizzati come agenti plastificanti e come solventi e leganti di vari prodotti, come creme, vernici e pesticidi. Sono sostanze che vengono anche impiegate per rendere la plastica più pieghevole e morbida.

Numerose ricerche scientifiche hanno, negli ultimi anni, evidenziato i rischi derivanti dall’esposizione agli ftalati. Questi infatti sono collegati allo sviluppo di alcune patologie, come asma, diabete, disturbi di fertilità e rischi relativi al sistema endocrino. Anch’essi, come le SCCP, sono sottoposti alle regolamentazioni europee che ne disciplinano l’uso, puntando a una graduale sostituzione ed eliminazione delle sostanze identificate come nocive per la salute.

SCCP e ftalati anche in articoli sportivi e di moda

SCCP e ftalati sono stati trovati anche nei prodotti sportivi e di moda analizzati dall’Agenzia. Tappetini per lo yoga, maniglie per allenarsi, guanti da bicicletta e palloni: il tasso di non conformità nel gruppo degli articoli sportivi è stato del 18%. Per quanto riguarda la categoria moda, invece, sono stati controllati 895 prodotti. Il tasso di non conformità è stato del 15%. I prodotti con il più alto tasso di non conformità sono le borse (50%) e i gioielli (23%). Altri prodotti risultati non conformi sono cinture (7%), scarpe (8%) e vestiti (2%).

La non conformità nell’ambito della moda è dovuta principalmente al contenuto di ftalati e SCCP nelle parti di plastica morbida e di piombo e cadmio nei gioielli. Piombo e cadmio sono metalli che, se presenti in elevate quantità, possono causare effetti dannosi alla pelle. Il cadmio, nello specifico, è un metallo pesante tossico che, una volta assorbito, rimane nell’organismo a lungo. Le componenti in metallo di gioielli e altri oggetti che entrano in contatto prolungato con la pelle non possono contenere oltre lo 0,01% di cadmio.

La maggior parte dei prodotti proviene dalla Cina

Gli autori del rapporto hanno dichiarato che la maggior parte degli articoli che superano i livelli autorizzati di sostanze chimiche provengono dalla Cina. Di altri invece non si hanno informazioni chiare sulle origini. Per proteggere i consumatori l’ECHA raccomanda, inoltre, una migliore valutazione dei rischi e controlli più severi.

In seguito alla pubblicazione del report, le aziende i cui prodotti sono stati coinvolti nell’indagine li hanno ritirati dal mercato. L’Agenzia europea, tuttavia, ha riportato che solo il 18% delle aziende coinvolte è stato multato e il 13% è stato sottoposto a procedimenti legali.