Rinnovabili battono fossili 501 a 378
Energia, trasporti, riscaldamento globale. E gli intrecci con la finanza. Ogni settimana il punto sui cambiamenti climatici firmato da Andrea Barolini
Era ora. Nonostante la crisi provocata dalla pandemia, gli investimenti verdi (in energie rinnovabili, trasporti sostenibili, sistemi innovativi di assorbimento delle emissioni di CO2, ecc.) hanno raggiunto un valore record nel 2020. A livello mondiale, sono stati pari a 501 miliardi di dollari, contro i 459 miliardi del 2019. Al contempo, gli stanziamenti destinati all’estrazione e alla produzione di petrolio e gas sono scesi a 378 miliardi: un calo del 30% rispetto al 2019, quando si era arrivati a 543 miliardi (nel 2014 furono pari a 884 miliardi).
Le cifre sono state presentate nel rapporto annuale dell’istituto francese IFPEN. Una buona notizia, finalmente. Figlia soprattutto del declino degli investimenti nei settori del petrolio e dello shale gas (quello estratto dalle rocce da scisto) negli Stati Uniti. Va detto, però, che il prezzo del barile è sceso nel corso del 2020 da 70 a meno di 30 dollari (nel secondo trimestre). Il calo degli investimenti potrebbe dunque essere legato anche a tale dinamica.
Problema: ora il barile è tornato a quasi 65 dollari. Come si muoveranno, perciò, i mercati nei prossimi mesi? E il superamento (auspicato) della pandemia, porterà ad un rilancio “ad ogni costo” dei sistemi economici? O si sfrutterà la straordinaria occasione per avviare una transizione ecologica?
Una cosa è certa: la crisi climatica è radicale. Per cui occorre essere radicali. Lo stesso IFPEN indica infatti che, nonostante la buona notizia di cui sopra, le previsioni per il 2040 non sono positive. Tra diciannove anni, se non cambieremo rotta, la produzione energetica mondiale dipenderà ancora al 25% dal petrolio, al 23% dal gas e al 16% dal carbone. È appena uscito il nuovo libro di Bill Gates. Il fondatore di Microsoft spiega che risolvere la crisi sanitaria provocata dal coronavirus sarà «molto, molto più facile» rispetto a vincere la battaglia climatica. Ha ragione.