“Riprendiamoci il Comune”: ora è possibile firmare online
La campagna "Riprendiamoci il comune" si arricchisce della possibilità di firmare online. Obiettivo 50mila firma entro il 15 luglio
Ora è possibile firmare anche online le due proposte di legge di “Riprendiamoci il Comune“. Una possibilità che si aggiunge ai banchetti e che può rappresentare un punto di svolta per il raggiungimento delle 50mila firma su ciascuna proposta.
La piattaforma pubblica per firmare online è un diritto degli elettori
La campagna “Riprendiamoci il comune”, che promuove due leggi d’iniziativa popolare – la prima legata ai “Principi e disposizioni per la riforma della finanza locale”, la seconda ai “Principi e disposizioni per la tutela del risparmio e la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti” – è ufficialmente partita il 4 febbraio. Per mesi, però, ha potuto contare solamente sulle firme cartacee. La piattaforma pubblica, disposta con la legge di bilancio del dicembre 2020, sarebbe dovuta essere attiva già a gennaio 2022. E invece ancora non funziona.
L’Associazione Luca Coscioni ha depositato a fine maggio una diffida alla presidenza del Consiglio per chiedere che la legge fosse rispettata e che una piattaforma pubblica, che equipari il voto cartaceo a quello online, venisse finalmente aperta.
Nonostante la grave carenza nel campo dei diritti degli elettori, gli organizzatori non si sono fermati. E si sono quindi rivolti, come altri promotori di referendum o leggi dal basso, a un operatore privato (itAgile) che si fa pagare per le operazioni tecniche. Il costo per depositare la firma è di 1,5 euro per ciascuna legge.
Come si firma online per la campagna “Riprendiamoci il Comune”
Per firmare è sufficiente visitare il sito https://raccoltafirme.cloud/app. In alto, ci sono le due proposte di legge di “Riprendiamoci il Comune”. Basta selezionare la prima, per poi cliccare su “apri per firmare” e poi “voglio firmare”. Dopo aver inserito i dati richiesti, si riceve una mail all’indirizzo indicato e si procede alla firma con Spid, firma digitale elettronica o sistema TrustPRO. Per la seconda proposta di legge si procede in modo identico. L’obiettivo della campagna è quello di raccogliere 50mila firme entro il 15 luglio
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Cosa prevedono le due proposte di legge
Vale la pena di riavvolgere il nastro e ricordare cosa prevedono le due proposte di legge. La prima, “Principi e disposizioni per la riforma della finanza pubblica locale”, punta a migliorare la gestione della finanza locale e porre fine al pareggio di bilancio come elemento di austerità fine a sé stesso. Può sembrare una questione puramente tecnica, ma la scelta di come gestire i bilanci comunali ha un impatto sulla realtà territoriale. Oggi, infatti, essi sono modellati in larga parte sulla privatizzazione ed esternalizzazione dei servizi pubblici, sull’espropriazione della ricchezza dei Comuni.
La seconda proposta di legge, intitolata “Principi e disposizioni per la tutela del risparmio e per la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti”, chiede che CDP diventi uno strumento pubblico al servizio delle comunità locali. Prevede che i risparmi delle famiglie siano utilizzati per finanziare la sicurezza idrogeologica del territorio, la sistemazione degli edifici scolastici, la riconversione energetica degli edifici pubblici, la gestione partecipativa dei beni comuni, il riutilizzo abitativo e sociale del patrimonio pubblico, la mobilità sostenibile, la trasformazione ecologica della filiera del cibo e delle attività produttive.