Samp, luci e ombre sotto la Lanterna

Il calcio italiano si spella le mani per l’ennesimo e curioso acquisto a debito di una squadra da parte di una misteriosa proprietà

Una veduta dello stadio Luigi Ferraris di Genova © AI*from*Lig/Wikimedia Commons

Andata deserta l’asta dei diritti tv, mentre i club cercano di vendere all’estero non solo i migliori (e i peggiori) giocatori che hanno in rosa ma anche l’argenteria di casa e il corredo delle nonne, il calcio italiano si spella le mani per l’ennesimo e curioso acquisto a debito di una squadra da parte di una misteriosa proprietà. In questo caso quella della Sampdoria, le cui vicende si erano già tinte di comico. Per tacere del tragico.

In attesa del closing, che arriverà il prossimo autunno, e in attesa che la Covisoc conceda la richiesta di iscrizione alla Serie B, il club blucerchiato sarebbe stato salvato dal fallimento grazie al passaggio di proprietà della maggioranza delle quote azionarie alla Blucerchiati Srl. Una holding costruita all’uopo e divisa tra Andrea Radrizzani (51%), ex uomo dei diritti tv, ex proprietario del Leeds (appena retrocesso e venduto agli americani), e Matteo Manfredi (49%), gestore di un suo fondo a Londra.

La Blucerchiati Srl si sarebbe impegnata nella ristrutturazione del debito del club e in un corposo aumento di capitale in due fasi, per un totale di 40-50 milioni circa. Come abbiamo visto, ci sono ancora un sacco di condizionali nella vicenda, ma non sono gli unici misteri che circondano l’operazione. Pare infatti che la holding di Radrizzani e Manfredi abbia sbaragliato la concorrenza riconoscendo all’ex proprietario Ferrero una quota di azioni (circa il 10-20% del club) con opzione per fargliele rivendere a suo piacimento.

Ma non è finita qui, sarebbe stato promesso anche di ripagare per intero un debito milionario che la vecchia Samp aveva con la holding Sport Spettacolo dello stesso Ferrero, che ne uscirebbe così pulito e profumato, oltre che più ricco. Si parla di circa otto milioni. Poi resta da chiarire il ruolo dell’ex proprietario Garrone, che dalla Samp non si era mai allontanato nemmeno durante la gestione Ferrero, che non a caso aveva comprato il club con i suoi soldi. Suoi di Garrone.

E infine chiarire quanti soldi provengano dal fondo sovrano del Qatar. Il Qsi che già possiede il Psg, per intenderci, e che così proseguirebbe nella sua opera di multiproprietà più o meno mascherate in giro per l’Europa. Quello che pare certo, invece, sono i nomi cui si sta affidando la Samp per tornare i Serie A: Nicola Legrottaglie come direttore tecnico alla luce del sole e Fabio Paratici come direttore sportivo costretto però a rimanere nell’ombra.

Il primo è un ex difensore famoso più per le dichiarazioni su Calciopoli come intervento divino o sull’inferiorità della donna che non per i suoi stop. Il secondo è l’uomo al centro dello scandalo plusvalenze Juve, quello che secondo le intercettazioni dei suoi ex colleghi «stava esagerando» e «drogando il mercato». Paratici in appello ha ottenuto che la squalifica di 30 mesi fosse limitata: non può firmare ma nulla vieta di fargli fare incontri e telefonate. Come quella che ha portato Pirlo (ex Juve) in panchina. Può agire, ma nell’ombra appunto. Questa è la situazione che trova chi arriva a Genova, con quell’espressione un po’ così.