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Shale gas, i favorevoli puntano sul gas usato per gli estintori

In Francia i fautori dello sfruttamento del gas da scisto vogliono aggirare così il problema della fratturazione idraulica. Ma i costi sono molto elevati. E ...

Da settimane si discute in Francia della possibilità di finanziare la ricerca scientifica al fine di trovare nuovi metodi, alternativi alla fratturazione idraulica, per sfruttare il gas da scisto. Secondo quanto riportato dalla stampa transalpina, il ministro del Rilancio produttivo, Arnaud Montebourg, avrebbe convocato in gran segreto una squadra di esperti incaricata di studiare la questione. L’idea che ne sarebbe uscita è quella di utilizzare il fluoropropano.

Sconosciuto ai più, si tratta – riferisce un’analisi di Europe 1 – del gas che viene utilizzato spesso dai fabbricanti di estintori e di inalatori per soggetti affetti da asma. Perché sarebbe utile, secondo i favorevoli allo sfruttamento dello shale gas? Perché eviterebbe di dover usare acqua “arricchita” di elementi chimici per fratturare le rocce sotterranee ed estrarre il gas (tecnica giudicata pericolosa per l’ambiente e la salute pubblica). Il fluoropropano si utilizza infatti senza acqua né additivi. 

In realtà, però, solamente una società si sta concentrando su questa soluzione: la britannica ECorp. Prima di tutto perché produrlo costa caro, essendo esso il risultato di una sintesi. Secondo quanto dichiarato da Greenpeace al giornale Canard enchaîné, inoltre, «quale che sia la tecnica utilizzata, è aberrante che ci si lanci nello sfruttamento di una nuova risorsa fossile». Il fluoropropano è infatti, come detto, un gas. E rilasciato nell’atmosfera (magari a causa di una fuga) costituisce un elemento ad effetto serra.