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SocGen e Allianz rinunciano (in parte) a finanziare il carbone

Société Générale ha promesso nei giorni scorsi che bloccherà i propri finanziamenti ai programmi di sviluppo delle miniere di carbone, in tutto ...

©Wikimedia Commons/Magnus Manske

Société Générale ha promesso nei giorni scorsi che bloccherà i propri finanziamenti ai programmi di sviluppo delle miniere di carbone, in tutto il mondo. L’azienda ha spiegato in un comunicato che il gruppo ridurrà, più in generale, l’insieme delle sue attività legate alla fonte di energia (non solo l’estrazione mineraria, dunque, ma anche le centrali), e che destinerà i fondi alle energie rinnovabili. Tuttavia, lo stop ai finanziamenti ai siti di produzione, ha spiegato l’istituto bancario, riguarderà unicamente alcuni Paesi Ocse. In particolare, SocGen non farà affluire denaro per le centrali a carbone di nazioni come la Russia, la Cina, l’India e il Sudafrica.

 

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Anche la compagnia d’assicurazioni Allianz ha annunciato un cambiamento nelle proprie politiche: secondo quanto spiegato all’Handelsblatt dal portavoce del gruppo tedesco, quest’ultimo ha deciso di non investire più su alcuni progetti che prevedono lo sfruttamento del carbone. Verranno eliminati, in particolare, i finanziamenti a tutte le imprese che dalla fonte fossile ottengono più del 30% dei loro fatturati complessivi.

 

Alla fine dello scorso mese di settembre anche un altro colosso della finanza internazionale, Crédit Agricole, aveva annunciato di non voler più concedere fondi per la costruzione di nuove centrali a carbone. Anche qui, però, con un «ma». Ovvero il fatto che lo stop vale solo per i Paesi ad alto reddito: in altre parole, la banca continuerà ad investire nel carbone in Cina e in India.