«Solidarietà e transizione. Così i fondi mutualistici possono innescare il cambiamento»
Come i fondi mutualistici possono favorire lo sviluppo di un'economia sostenibile. Intervista a Simone Gamberini, direttore di Coopfond
I fondi mutualistici possono fornire servizi sul territorio ponendosi al contempo come motori di un cambiamento. Non soltanto nei termini di solidarietà tra attori economici, aiutando le realtà in difficoltà a superare i momenti di crisi, ma anche di orientamento generale delle attività. In questo senso, possono spingere ad esempio verso la transizione ecologica, contribuendo ad indirizzare il Paese nel cammino della decarbonizzazione.
Simone Gamberini dal 2020 è direttore generale di Coopfond, fondo mutualistico per la promozione cooperativa alimentato dal 3% degli utili annuali di tutte le cooperative aderenti a Legacoop. Punta alla promozione e allo sviluppo della cooperazione, con l’obiettivo di innescare un circuito virtuoso in grado di sviluppare la forma cooperativa con risorse generate al suo interno.
Cos’è e come funziona Coopfond?
Coopfond è il fondo mutualistico delle cooperative aderenti a Legacoop, nato in base alla legge 59 del 1992. Riceve ogni anno il 3% degli utili delle associate e utilizza questi fondi per sostenere la nascita di nuove cooperative e lo sviluppo di quelle esistenti. Con un riguardo particolare alle aree del Paese e ai settori meno sviluppati. In questo modo realizza uno dei valori fondamentali della cooperazione: il mutualismo.
Attraverso il 3% prende risorse dalle cooperative in salute e le distribuisce a quelle che hanno bisogno di un sostegno per partire o proseguire. Raccoglie nelle aree più sviluppate del Paese e destina a quelle più arretrate. Riceve dalle grandi imprese e le utilizza per sostenere le piccole.
Quali tipi di servizi erogate?
Tutto questo viene realizzato ogni giorno attraverso tre possibili azioni. Coopfond acquisisce, innanzitutto, partecipazioni temporanee nelle cooperative che hanno bisogno di rafforzare la propria compagine per proseguire. E lo fa di norma solo a fronte di analogo intervento da parte dei soci.
Il fondo eroga poi finanziamenti, a tassi agevolati, in particolare per sostenere investimenti e acquisizioni. In percentuale minore, infine, eroga finanziamenti a fondo perduto che possono essere utilizzati per realizzare servizi utili ad approfondire progetti di sviluppo oppure iniziative di particolare valore per il sistema cooperativo, per la formazione oppure per promuovere la diffusione dei valori e della cultura cooperativa.
In che modo scegliete le aziende che finanziate e come può un fondo mutualistico essere motore del cambiamento?
Può essere motore del cambiamento proprio a partire dalle modalità con cui sceglie gli interventi da realizzare, ed è quello che ci stiamo proponendo di fare. Ogni progetto viene così valutato in base ad un duplice ranking: finanziario, per “pesarne” la fattibilità economica, e di sostenibilità, per misurarne il valore sociale ed ambientale, la sua rilevanza non solo per l’impresa ma per tutta la comunità e il territorio in cui è inserita.
In questo modo, premiando l’attenzione dei progetti alla dimensione della sostenibilità, siamo convinti di contribuire a promuovere il cambiamento tra le imprese cooperative.
Quali sono le operazioni più significative di Coopfond in questo senso (anche in relazione alla transizione ecologica e alla crisi energetica)?
Nelle ultime settimane abbiamo avviato due iniziative, che legano le necessità di sostenere le imprese contro il caro energia e di favorirne una transizione verso le energie rinnovabili, dunque per la sostenibilità. Abbiamo aperto una possibilità di sostegno, che rimarrà aperta fino al 31 dicembre, con cui ci impegniamo a sostenere il pagamento degli interessi per i mutui contratti dalle cooperative di Legacoop per far fronte al caro energia.
Insieme a Legacoop, Banca Etica ed Ecomill abbiamo poi lanciato la piattaforma Respira che offre servizi e finanziamenti alle realtà associate e alle imprese intenzionate a dare vita ad una comunità energetica basata sulle energie rinnovabili.
Come vede il futuro dei fondi mutualistici? Quali evoluzioni potrebbero esserci in futuro?
I fondi mutualistici, per la loro stessa natura, introducono un elemento importante, quello della mutualità. Antitetico rispetto all’assistenzialismo e naturalmente in linea con la necessaria evoluzione verso la sostenibilità che il nostro sistema economico deve intraprendere con sempre maggior decisione.
La nostra azione dovrà essere all’altezza di questa potenzialità, divenendo un attore e un attore importante della finanza d’impatto, capace anche di collaborare con nuovi soggetti, per imprimere un’accelerazione in questa direzione.