Pubblicità regresso. Scomparirà prima il pallone o il Pianeta?
Senza combustibili fossili scomparirebbe lo sport? Coi combustibili fossili a scomparire rischia di essere il Pianeta per come lo conosciamo
Sono disposto a veder bruciare il Pianeta in cui vivo, pur di continuare ad andare a vedere la partita di pallone. O se vogliamo: toglietemi tutto, ma non il mio pallone. Per parafrasare la nota pubblicità. Perché di spot pubblicitari stiamo parlando. La scorsa settimana il programma satirico The Daily Show ha mostrato il video di una multinazionale energetica –sul proprio sito si vanta di far transitare nelle sue condutture oltre il 30% del gas e del petrolio consumato negli Stati Uniti – in cui si sostiene che, senza energie fossili, tutto quello che abbiamo scomparirebbe all’istante.
Una pubblicità regresso in cui non si sponsorizza un singolo prodotto, ma un intero sistema di vita. Il peggiore e più dannoso che la storia dell’uomo abbia mai attraversato. Il momento clou dello spot è quello in cui, durante una partita di football americano, nell’attimo decisivo, quando il giocatore si prepara a calciare il pallone davanti a uno stadio gremito e milioni di spettatori davanti agli schermi con il fiato sospeso, pouf: il pallone sparisce. Poi spariscono i caschi, le magliette, le sciarpe, le scarpe, tutto. Senza devastazione ambientale non ci sarebbe più lo sport. Siamo pronti a questa rinuncia?
Questo spot è assai interessante. Innanzitutto perché ci racconta il fascino che esercita il prodotto dell’evento sportivo su di noi. Un feticismo dirompente, un attaccamento affettivo e un investimento emozionale che oramai poche altre merci posseggono. E ci conferma che la partita di pallone (che sia calcio, football americano, basket o altro) non è altro che una merce. E poi perché lo spot ha, suo malgrado, perfettamente ragione. E proprio da questa ragione deve partire la lotta per cambiare lo stato di cose esistenti.
Senza petrolio, e quindi senza polimeri della plastica, pouf: scomparirebbero il pallone, le maglie e i pantaloncini, parte degli scarpini, i campi sintetici, i seggiolini degli stadi e i bicchieri in cui si beve la birra. Per non parlare delle macchine per arrivarci allo stadio, o degli stessi vestiti, oggetti e dispositivi che abbiamo noi prima, durante e dopo la partita. Senza gas non avremmo l’energia necessaria a costruire, illuminare, mantenere, utilizzare gli stadi. Lo spot ha proprio ragione. Lo sport (e tutto il resto) dipende dai combustibili fossili che devastano il Pianeta. E quindi?
Quindi dobbiamo ripensare l’evento sportivo (e tutto il resto) alla base. Dobbiamo organizzarci per costruire un mondo che possa funzionare anche senza devastazione ambientale, dall’energia ai trasporti, dagli oggetti di uso quotidiano fino al pallone che sta per calciare il nostro eroe preferito. E tutto il correlato necessario alla costruzione dell’evento sportivo. Questo spot è eccezionale. Senza rendersene conto ci racconta che non è più possibile mettere delle toppe a questo sistema di sviluppo disastroso e letale. Ma che va proprio ripensato alla radice. Senza petrolio e gas si potranno vedere nuovi, migliori e più sostenibili eventi sportivi. Senza il Pianeta che abitiamo, pouf: il pallone sarà scomparirà davvero, una volta per tutte.