Questo articolo è stato pubblicato oltre 8 anni fa e potrebbe contenere dati o informazioni relative a fonti/reference dell'epoca, che nel corso degli anni potrebbero essere state riviste/corrette/aggiornate.

Sudafrica, manifestazione contro la centrale a carbone “francese”

Nel mirino un nuovo impianto che sarà costruito nel Nord del Paese, vicino ad una miniera.

Alcune centinaia di persone hanno manifestato nel corso del weekend a Johannesburg , in Sudafrica, contro la Francia . La nazione europea è infatti accusata di sostenere la filiera del carbone nel Paese africano. Tale fonte fossile assicura circa il 90% della produzione di elettricità a livello locale – riferisce l’agenzia AFP – ma è anche responsabile di grandi quantità di emissioni inquinanti.  

I manifestanti, che hanno aderito all’appello dell’organizzazione non governativa Earthlife Africa, si sono riuniti di fronte alla sede del consolato francese, puntando il dito in particolare contro il gruppo Engie (ex GDF Suez) che punta a costruire una centrale a carbone da 600 MW nel Nord del Paese. Una decisione che era stata annunciata dallo stesso presidente transalpino François Hollande, nel 2013, nel corso di una visita in Sudafrica: in quell’occasione l’inquilino dell’Eliseo spiegò che l’affare aveva un valore di circa 1, 5 miliardi di euro. 

Ad acquistare la centrale è stata la società sudafricana Exxaro Ressources, che ha scavato nelle vicinanze una nuova miniera a cielo aperto, che dovrebbe permettere di estrarre circa 20 milioni di tonnellate di carbone all’anno. La materia prima non servirà ad alimentare solo la nuova centrale ma anche altri impianti sul territorio nazionale.