Amalgamated Bank guida gli istituti USA verso la sostenibilità

La banca etica statunitense traccia la via. L’AD Mestrich: «Tanti ora imitano il nostro cammino perché molte aziende s'impegnano per il clima»

Matteo Cavallito
Keith Mestrich, presidente e amministratore delegato di Amalgamated Bank
Matteo Cavallito
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Amalgamated Bank non è decisamente un istituto come gli altri. Fondata quasi cento anni fa, la banca newyorchese è sopravvissuta alle avversità del tempo. Dalla Grande Depressione all’ultima crisi finanziaria quando rischiò di fallire dopo essere stata costretta a svalutare prestiti subprime per 150 milioni di dollari. Keith Mestrich si è unito alla banca nel 2012 ed è attualmente il suo presidente e amministratore delegato. Dai giorni della crisi, però, molte cose sono cambiate. Amalgamated – che è anche membro di GABV (Global Alliance for Banking on Values) – controlla attualmente più di 5 miliardi di dollari di assets e quasi 50 miliardi di depositi e investimenti. L’istituzione finanziaria, inoltre, gestisce risorse pensionistiche per milioni di lavoratori americani e opera contemporaneamente come azionista attivo richiamando le compagnie in cui investe alle proprie responsabilità.

Ma il principale motivo di soddisfazione è dato probabilmente dal diverso approccio che le banche e le imprese iniziano oggi a evidenziare. Negli USA, spiega Mestrich a colloquio con Valori, si vedono finalmente impegni concreti da parte delle aziende. Su clima e responsabilità sociale, in altre parole, la dottrina Amalgamated, oggi, sembra davvero fare scuola.

Mr Mestrich, ritiene che istituzioni finanziarie come Amalgamated Bank o i membri di GABV possano anche ispirare le banche tradizionali nel cambiare le loro pratiche e le loro politiche?

Assolutamente sì. Amalgamated Bank vuole essere un faro per il nostro settore e per le altre aziende quotate evidenziando come si possa fare positivamente la differenza nella società, cosa che di fatto abbiamo la responsabilità di fare. Ci rincuora vedere che alcune delle più importanti istituzioni finanziarie stanno iniziando a prendere coscienza di tutto questo e stanno iniziando il cammino che la nostra banca sta percorrendo da tempo, si pensi ad esempio al recente annuncio di BlackRock sul clima. Detto questo, c’è ancora molto da fare e ci sforzeremo sempre di guidare il nostro settore nello sviluppo e nell’implementazione di pratiche più sostenibili e responsabili. A tal fine, guidiamo regolarmente gruppi di lavoro e collaboriamo a varie iniziative a livello di settore.

Gli investimenti responsabili a livello globale sono in costante crescita. Ritiene che questo possa portare anche a un maggiore utilizzo delle pratiche di greenwashing da parte delle aziende?

C’è il rischio che ciò accada. È diventato sempre più di moda per le aziende (comprese le istituzioni finanziarie) propagandare le proprie credenziali “verdi” senza doversi occupare dei cambiamenti fondamentali che sono necessari. Per questo motivo è importante che il nostro istituto finanziario sostenga regolarmente le aziende in cui investe per garantire che siano ritenute responsabili. E che adottino misure appropriate come la divulgazione del rischio climatico e l’impegno a raggiungere obiettivi basati sulla scienza. Detto questo, ci sono molte, molte aziende che stanno lavorando seriamente per affrontare i cambiamenti climaticiVariazione dello stato del clima rispetto alla media e/o variabilità delle sue proprietà che persiste per un lungo periodo, generalmente numerosi decenni.Approfondisci – compresi molti dei clienti di Amalgamated. Quindi siamo ottimisti sul fatto che gli impegni che stiamo vedendo da parte delle imprese non siano solo chiacchiere bensì iniziative che si tradurranno in azioni concrete.

Come sta andando la vostra attività di azionariato responsabile con le imprese? Che tipo di iniziative avete in programma per il 2020?

Amalgamated Bank ha continuato a far sentire la sua voce con le aziende sulle sfide sociali e politiche che gli americani devono affrontare. Più di recente, siamo intervenuti a sostegno dell’Impegno di Everytown per la sicurezza delle armi, ci siamo esposti contro le moratorie statali sull’aborto, abbiamo sostenuto le politiche sui congedi per malattia e per motivi familiari, e siamo stati la prima banca statunitense a dare il suo appoggio ai Principi per un’attività bancaria responsabile dell’ONU. Inoltre, continuiamo a svolgere azionariato attivo per i diritti dei lavoratori e le questioni relative alla sostenibilità.

Come giudica la “Legge sulla crescita economica, l’alleggerimento normativo e la protezione dei consumatori” approvata dal Congresso nel 2018, che ha cancellato parti significative del Dodd-Frank Act?

Amalgamated Bank è storicamente un sostenitore del Dodd-Frank Act perché riteniamo che sia fondamentale garantire la protezione dei consumatori e fare in modo che il settore finanziario adempia al suo dovere di essere un fattore produttivo dell’economia americana e globale.

Quali sono, secondo lei, le riforme più urgenti per garantire una migliore regolamentazione del sistema finanziario? Cosa chiederebbe al prossimo presidente degli Stati Uniti di fare su questo tema?

Continuiamo a sostenere la necessità di una regolamentazione equa delle banche, in particolare all’interno della nostra categoria, in modo che le autorità che fissano gli standard regolamentari ci consentano di avere un impatto più profondo sulla comunità. Il Community Reinvestment Act (la normativa del 1977 che impone alla Fed e agli altri regolatori di sollecitare le banche a venire incontro alle esigenze delle comunità locali, incluse quelle aree caratterizzate da un reddito medio-basso, ndr) è attualmente in fase di revisione e stiamo seguendo da vicino questo processo.