Dataviz | Il vaccino anti-Covid spiegato in tre grafici
Chi ha pagato per la ricerca sul vaccino anti-Covid? Qual è il prodotto più richiesto? Quali nazioni hanno comprato più dosi? Le risposte in tre grafici
Pfizer-BioNTech, AstraZeneca, Moderna. O ancora SinoPharm e Sputnik V. I nomi di ciascun vaccino contro il Covid-19, malattia provocata dal coronavirus, così come quelli delle case farmaceutiche che li producono sono ormai da mesi sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Ciò potrebbe far pensare che siano state proprio le industrie del settore a finanziare lo sforzo di ricerca e di sviluppo che ha consentito, in un tempo relativamente breve, di avere a disposizione i primi sieri.
Dossier
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Sono gli Stati ad aver sostenuto in gran parte la ricerca e lo sviluppo dei vaccini
La realtà, però, è diversa. Sono infatti i governi ad aver pagato la stragrande maggioranza dei costi. Se si considerano anche gli ordinativi, la quota sborsata dagli esecutivi è pari al 75% del totale. Ma anche se si considerano soltanto i finanziamenti per ricerca e sviluppo, il dato resta molto alto. Pari al 59%, secondo la società specializzata in analisi di dati scientifici Airfinity.
Ma qual è il vaccino più richiesto al momento? Non stupisce come si tratti di quello messo a punto da Oxford/AstraZeneca. E la ragione è molto semplice: quello anglo-svedese è il prodotto meno caro in circolazione. I dati sui prezzi erano stati svelati dal ministro delle Finanze del Belgio, Eva De Bleeker, in un tweet che nello scorso mese di dicembre aveva fatto il giro del mondo.
I prezzi di ciascun vaccino sono stati svelati da una ministra belga
I dati indicavano: 1,78 euro per una dose di AstraZeneca, 6,95 euro per il vaccini Johnson & Johnson, 7,56 euro per il Sanofi/GlaxoSmithKline, 12 euro per quello sviluppato da Pfizer/BioNTech, 10 euro per il Curevac e 14,72 per il siero di Moderna. Si tratta dei prezzi praticati alle nazioni dell’Unione europea.
Al di là dei costi delle dosi, sono comunque le nazioni più ricche, finora, ad aver comprato la stragrande maggioranza dei prodotti in circolazione. Così come di quelli ancora in fase di produzione. Il risultato è un’enorme disparità nel mondo.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, lo ha denunciato il 18 febbraio. Spiegando che un pugno di nazioni, soltanto dieci, ha somministrato il 75% delle dosi di vaccino disponibili. Mentre 130 Paesi non ne hanno ricevuta neanche una.
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