Vittoria dei Sioux: Storebrand esce dall’oleodotto
Nella battaglia tra gli indiani Sioux e il progetto dell’oleodotto Dakota Access, la comunità dei nativi americani assesta una vittoria a suo favore grazie ...
Nella battaglia tra gli indiani Sioux e il progetto dell’oleodotto Dakota Access, la comunità dei nativi americani assesta una vittoria a suo favore grazie a Storebrand.
Il gestore di investimenti sostenibili in Norvegia ha infatti deciso il disinvestimento di ben 34,8 milioni di dollari da alcune imprese legate all’impianto sulla cui costruzione, tra scontri con la polizia, presidi sgomberati con la forza nei pressi dell’area del cantiere e diatribe in tribunale, i riflettori dei media internazionali sono accesi da tempo.
L’abbandono da parte di Storebrand delle azioni di società come Phillips 66, Marathon Petroleum Corporation e Enbridge è una piccola ma significativa vittoria per la tribù di Standing Rock e per il movimento Defund DAPL, costituito proprio per togliere il terreno e le risorse da sotto i piedi dei promotori del gasdotto. E non è il primo successo degli attivisti – ricorda il britannico «The Guardian» – visto che sulla strada del disinvestimento si erano già mossi a novembre 2016 la banca norvegese DNB e il fondo comune di investimento norvegese Odin Fund Management.
Non solo. Il consiglio comunale di Seattle ha votato che non rinnoverà il contratto della città con Wells Fargo per il suo coinvolgimento nel progetto: Seattle rimuoverà perciò 3 miliardi di dollari dalle casse della banca, e altre città ci stanno pensando.