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WildLeaks, il Wikileaks dell’ambiente

È online dallo scorso febbraio la prima piattaforma collettiva, ispirata all'esperienza di Julien Assange, per denunciare i crimini contro l’ambiente.

  È online dallo scorso mese di febbraio la prima piattaforma collettiva di denuncia dei crimini contro l’ambiente . Ispirata a WikiLeaks , anche nel nome WildLeaks , è nata da un’iniziativa dell’Elephant Action League , associazione californiana che si batte contro il bracconaggio e il traffico d’avorio in Africa. L’obiettivo è quello di permettere a chiunque di rendere pubblici, in modo anonimo e confidenziale, documenti utili a denunciare reati ambientali . Ma l’ambizione è anche quella di riuscire a risalire ai veri responsabili dei comportamenti che hanno ricadute a volte catastrofiche sugli ecosistemi.  

Lo stesso anonimato comporta tuttavia il rischio di ottenere informazioni non affidabili. Per questo l’equipe che gestisce la piattaforma online si occupa di verificare le notizie, grazie anche ad una rete di esperti di numerose Ong che collaborano con WildLeaks. 

I risultati non hanno tardato ad arrivare: soltanto sei mesi dopo la creazione del sito internet, sono stati scoperti non meno di 30 documenti di grande importanza: dalla deforestazione illegale in Siberia, al traffico di scimpanzé in Liberia.