Calce e canapa: così le case possono dimezzare consumi energetici e CO2

L'ENEA conferma: il materiale è perfetto per la bioedilizia. Aumenta l'isolamento termico del 30%, è ignifugo, antimuffa e migliora la resistenza antisismica

Le Case di Luce a Bisceglie, in canapa e calce, premio Energy and Hot Climates del Green Building Solution Award 2016 - credits Canapuglia

Bastano canapa e calce per costruire e ristrutturare abitazioni ed edifici, sostenibili per l’ambiente e ad altissima efficienza energetica, risparmiando almeno il 50% di energia. E per di più dimezzando anche le emissioni di anidride carbonica. Lo certifica l’ENEA, l’ente nazionale di ricerca sull’energia e lo sviluppo sostenibile. La bioedilizia in canapa, secondo lo studio Effedil realizzato in Puglia migliora l’isolamento termico fino al 30% e diminuisce la capacità delle pareti di farsi attraversare dal calore del 20%.

La bioedilizia in canapa è «carbon negative»

Secondo gli ricercatori, i consumi energetici nelle abitazioni in Italia sono responsabili del 45% delle emissioni di CO2. Le case e gli edifici costruiti con canapa diventano invece, «carbon negative» perché la canapa è in grado di sintetizzare il carbonio. Inoltre, risultano più salubri e sicure. Le pareti di canapa trattate con sostanze naturali antimuffa e idrorepellenti, infatti, possiedono una maggiore traspirazione e resistenza ai batteri e una minore velocità di propagazione delle fiamme, in caso di incendio.

L’ENEA brevetta un Kit antisismico in canapa

Sempre nel campo della sicurezza, proprio l’Enea ha progettato un sistema antisismico, per costruire pareti in grado di assorbire gli effetti espulsivi delle scosse sismiche. Applicabile sia su edifici nuovi sia già esistenti, consiste in un kit prefabbricabile e modulare, composto da piani cordati e pannelli in fibra di canapa. Materiali che, combinati tra loro, sono in grado di contenere gli effetti espulsivi provocati dai terremoti e garantiscono al tempo stesso un elevato comfort termoacustico e isolante. Il sistema rinforza, così, le tamponature, vale a dire gli elementi che delimitano gli ambienti di un fabbricato e che spesso vengono «espulse» in caso di scosse, provocando danni ingenti anche in assenza di lesioni importanti alle parti strutturali.

L’ENEA: edifici più sostenibili con la fibra di canapaItalia, premio europeo per la bioedilizia con canapa

In Italia, secondo Federcanapa ci sono oltre 500 costruzioni realizzate o ristrutturate con il biomateriale. La prima abitazione risale al 2011, a San Giovanni in Persiceto, nel Bolognese, progettata da Oliver Zaccanti, architetto dell’Anab, l’associazione nazionale architettura bioecologica. In Puglia, a Bisceglie, invece, esiste uno dei  più importanti esempi al mondo di bioedilizia. Sono le «Case Luce» progettate dallo studio di architettura Pedone Working nel 2016. Abitazioni costruite con canapa e calce, a basso impatto ambientale e in classe energetica A+. ll progetto ha vinto la categoria Energy and Hot Climates del Green Building Solution Award 2016. Si è imposto su oltre cento imprese provenienti da tutto il mondo.

Almeno 200 nuove imprese edili usano la canapa

«Ormai ci sono esempi di costruzioni e ristrutturazioni, in tutta Italia. Così come almeno una decina di imprenditori edili in ogni regione che si sono convertiti a questo tipo di edilizia» racconta Claudio Natile di Canapuglia. La sua impresa, nata nel 2012, impegnata nel promuovere gli usi della canapa, segue dagli albori il settore in Italia e lo promuove. «In questi otto anni abbiamo formato almeno 600 persone, provenienti da almeno 8 regioni italiane. Ora c’è anche chi, tra le piccole aziende, ha cominciato a fare ristrutturazioni esclusivamente in calce e canapa».

La canapa permette di risparmiare il 90% di acqua

Ma quali sono le caratteristiche che rendono la canapa un materiale solido e duraturo per l’edilizia? «Il fusto delle piante di cannabis sativa contiene il 75% di canapulo, la parte legnosa e il 25% di fibra. Entrambe vengono utilizzate. La fibra come isolante atossico al posto di lana di vetro o roccia- spiega Natile. «Mentre il canapulo miscelato con la calce diventa un biocomposito, in quanto contiene silice e diventa pietra ». Sostituisce, quindi, il calcestruzzo e forma un cemento naturale, il cosiddetto natural beton. Vengono così prodotti mattoni naturali che si posano a secco, risparmiando il 90% dell’acqua utilizzata, invece, per il cemento.

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Dai mattoni ai prefabbricati, tutto 100% riciclabile

Le applicazioni, spiega il responsabile di Canapuglia, possono essere infinite. Mattoni, intonaci, “cappotti” e isolanti per edifici vecchi e di nuova costruzione. «A Venezia l’uso della bioedilizia in canapa si è rivelato un toccasana per assorbire e limitare l’umidità. In Puglia si sta diffondendo ampiamente: abbiamo palazzine e villette, in città come Bari e Lecce. Oltre che nell’ambito turistico, negli stabilimenti balneari, negli agriturismi e nei campeggi attraverso la distribuzione di un sistema autoportante con pannelli in canapa che consentono di costruire bungalow e casette prefabbricate».

Infine, anche in caso di demolizioni e abbattimenti, la bioedilizia in canapa e calce non crea problemi all’ambiente, perché, senza l’aggiunta di materiali sintetici, risulta perfettamente riciclabile.