Romania, Chevron al lavoro nel villaggio (militarizzato) di Pungesti
Il villaggio è stato dichiarato «zona di sicurezza speciale». Gli abitanti denunciano la presenza di agenti di fronte ad ogni casa. Ai giornalisti è stato vietato l'accesso.
Il colosso petrolifero americano Chevron ha annunciato ieri di aver ripreso le attività legate allo sfruttamento dello shale gas in Romania . La notizia arriva all’indomani dell’ennesima giornata di forti proteste contro i progetti di esplorazione.
In particolare, la multinazionale ha spiegato di aver ripreso i lavori nel villaggio di Pungesti, nel quale ormai da tempo gli abitanti si stanno battendo per bloccare gli scavi. Proprio in ragione della decisa opposizione della popolazione locale – riferisce l’agenzia AFP – le autorità rumene hanno deciso di dichiarare il paese e le zone limitrofe «zona di sicurezza speciale». Il che, in termini pratici, si traduce nel dispiegamento eccezionale di forze dell’ordine: alcune persone hanno denunciato la presenza di poliziotti davanti ad ogni casa. Agli stessi giornalisti è stato impedito l’accesso a Pungesti: sia al «campo di resistenza» organizzato dai residenti, sia alle strade stesse del villaggio.
Nel mirino degli oppositori c’è soprattutto la fratturazione idraulica, tecnica che prevede l’utilizzo di potenti getti di acqua mista a composti chimici nel sottosuolo, al fine di liberare il gas intrappolato nelle rocce. A causa dei rischi per l’ambiente e per la salute pubblica, il metodo è stato vietato in Francia e in Bulgaria. È invece ammesso, ma oggetto di forte dibattito, negli Usa: ad aprile, uno studio dell’università Duke ha rivelato una contaminazione dei pozzi di acqua potabile in prossimità degli scavi.