La Germania pensa al dopo-Crimea: transizione o shale gas?
Angela Merkel ha dichiarato che dopo la crisi in Ucraina occorre modificare il modo di vedere la politica energetica del suo Paese: un'accelerazione della transizione? ...
Le tensioni con la Russia potrebbero complicare il processo di cambiamento della politica energetica della Germania . Ma in quale senso, è ancora difficile prevederlo. Come noto, infatti, la prima economia ha deciso di abbandonare il nucleare e di puntare au altre fonti meno rischiose: il peso delle rinnovabili , in questo senso, dovrebbe raggiungere l’80% dei consumi totali entro il 2050.
Ma in questo lasso di tempo, dovrebbe essere il gas a costituire l’energia di transizione. Cosa fare dunque se la Russia dovesse davvero chiudere i rubinetti all’Europa, visto che Berlino acquista da Mosca il 35% del gas di cui ha bisogno? La scorsa settimana – riferisce l’agenzia AFP – la cancelliera Angela Merkel ha dichiarato che la crisi in Ucraina porterà a guardare in modo diverso la politica energetica. Alcuni hanno letto nelle parole del leader tedesco un’apertura all’idea di accelerare la transizione verso le energie pulite. Altri l’indicazione di una svolta verso lo shale gas.
Questa sera è previsto un incontro tra la stessa Merkel, il ministro dell’Ambiente (contrario al gas da scisto) e i rappresentanti dei Lander tedeschi, dal quale potrebbero uscire indicazioni più precise.