Tibet, aperta domenica la mega-diga: l’India preoccupata
La Cina ha annunciato la messa in funzione di una parte del mega-impianto idroelettrico, che potrebbe causare conseguenze non indifferenti nelle regioni situate a valle.
La Cina ha cominciato due giorni fa a produrre energia elettrica grazie alla più grande diga mai edificata in Tibet , un’opera contestata, che suscita particolare inquietudine nelle regioni situate a valle, in India . Il mega-impianto idroelettrico – situato sul fiume Yarlung Zangbo a 3.300 metri di altitudine, e costato 9, 6 miliardi di yuan (1, 26 miliardi di euro circa) – funziona per ora solo in parte: sarà completamente operativo a partire dal prossimo anno, quando riuscirà a garantire una capacità di produzione da 510 megawatt.
«Ciò risolverà i problemi di carenza elettrica del Tibet, in particolare nel periodo invernale», ha spiegato uno dei responsabili della società elettrica che gestisce l’impianto, secondo quanto riferito dall’agenzia AFP e da Chine Nouvelle. Al contrario, però, l’India teme le conseguenze che potrebbero verificarsi per il delta che forma il fiume nella regione del Bengala: un’area che, grazie all’irrigazione naturale, è oggi tra le più fertili della nazione asiatica.
La Cina ha dichiarato di volersi impegnare, in questo senso, in una gestione responsabile delle risorse transfrontaliere, nonché di voler prendere in carico le possibili ricadute della mega-diga nelle regioni indiane.
Foto: Antoine Taveneaux