Come la finanza etica mette i soldi dei cittadini al servizio della società
Dalla Grecia all'Italia, dal Belgio alla Romania. 40 anni di finanza etica in Europa al sostegno del bene comune
Le organizzazioni di finanza etica sono nate circa 40 anni fa in Europa. Promosse da movimenti di cittadini che si impegnavano a riprendere il controllo sull’uso dei propri risparmi e del proprio denaro, per incanalarlo verso il bene comune.
L’obiettivo della finanza etica consiste infatti nell’ottenere un impatto positivo sulla raccolta e sull’uso del denaro. Lavorando per il bene comune e garantendo l’accesso al credito per progetti culturali, sociali e ambientali. Ma come si genera questo impatto sociale? Che tipo di settori sono finanziati? Con quali attori lavora la finanza etica?
Il radicamento nel territorio per una società migliore
Gli enti di finanza etica tendono ad essere profondamente radicati nel territorio in cui operano e nelle relative reti sociali ed economiche. Stabilendo forti legami con altri attori dell’economia sociale. Quali associazioni locali, imprese sociali, enti legati al lavoro e all’inserimento sociale, enti di cooperazione internazionale, ecc. Pertanto, l’insieme delle azioni finanziate ha a che fare con progetti legati a tematiche ambientali (energie rinnovabili, agricoltura biologica, produzione energetica di comunità, eccetera) e sociali. Intendendo queste ultime da un punto di vista ampio. Che comprende, ad esempio, non solo aziende e progetti che promuovono l’inserimento lavorativo di gruppi svantaggiati, come centri speciali per l’impiego, ma anche iniziative che promuovono una società migliore. E che includono progetti con la volontà di creare posti di lavoro migliori, migliori condizioni democratiche, progetti artistici che promuovono valori sociali, eccetera.
Nei 20 anni di storia di FEBEA, gli enti di finanza etica che hanno aderito alla Federazione (fino a raggiungere gli attuali 33) hanno offerto esperienze di finanziamento, collaborazione e supporto che rendono ben visibili i valori a cui ispirano il lavoro della finanza etica. Aprendo la strada a un sistema finanziario che promuova l’equità sociale, risponda alle urgenze ambientali e contribuisca a una società migliore.
L’esperienza della finanza etica nella Tessaglia, in Grecia
La regione della Tessaglia, nella Grecia nord-orientale, è un’area a forte produzione agricola. Con zone montuose e vallate, ricca di risorse naturali per la produzione di energia. L’area ha un grande potenziale nella filiera della biomassa attraverso le industrie agricole, forestali e di lavorazione del legno che possono facilmente supportare l’adozione di tecnologie bioenergetiche.
Nel 2010 nell’area è stata creata la cooperativa energetica cittadina ESEK, il cui obiettivo principale era promuovere le energie rinnovabili nella regione. Nel 2019, la coop è diventata una comunità energetica, con più di 400 membri, tra comuni, PMI e associazioni locali. Tra loro anche Banca Cooperativa di Karditsa, membro di FEBEA e una delle entità di finanza etica che operano in Europa.
L’attività principale di questa Energy Community è relativa alla gestione di un impianto a biomasse per la produzione di biocombustibili solidi per la generazione di energia a fini di riscaldamento (o raffreddamento). La Banca Cooperativa di Karditsa non è solo un membro della comunità, ma ha finanziato al 100% la creazione dell’impianto. E ne sostiene finanziariamente il funzionamento.
Gli impatti sociali dell’energia comunitaria
La produzione di energia comunitaria ha un potenziale significativo per l’Europa. Perciò, sostenere le cooperative di questo tipo significa facilitare la transizione energetica. Ma oltre al rispetto per l’ambiente, il sostegno finanziario a questo progetto da parte della Karditsa Cooperative Bank implica un’ampia gamma di impatti sociali. Ad esempio, nel caso di ESEK, le partnership con le autorità locali consentono alla comunità energetica di ampliare la catena di approvvigionamento con biomasse vegetali provenienti da rifiuti urbani (rami e chiome di alberi cittadini).
Allo stesso modo, i progetti comunitari possono fornire flessibilità e, quando collegati alla rete elettrica principale, aumentare l’affidabilità e la resilienza dell’intero sistema. La partecipazione dei residenti e delle autorità locali ai progetti attraverso le comunità energetiche implica la creazione di investimenti sul posto. Che, a loro volta, offrono un valore aggiunto alla comunità, poiché una parte importante della performance viene mantenuta e distribuita nell’economia locale. Questo esempio di coinvolgimento della finanza etica assume particolare importanza data la diffusa situazione di povertà energetica e il problema dei costi energetici in generale in Grecia.
Banca Etica e il Centro Moda Polesano di Stienta
Questo legame con l’economia e la comunità locali è ben visibile anche nel sostegno fornito da Banca Etica alla cooperativa Centro Moda Polesano di Stienta, in provincia di Rovigo. Zona industriale legata al settore tessile. Le grandi difficoltà del settore dell’alta moda femminile e la crisi economica generalizzata degli anni 2010 hanno costretto alla chiusura la cooperativa locale di moda CAPA. Lasciando fuori dal mercato del lavoro 43 lavoratrici. Nel 2018, 22 di loro hanno investito il proprio sussidio di disoccupazione per ricreare la cooperativa. Salvando non solo i propri posti di lavoro ma creandone anche undici nuovi.
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L’intero processo di creazione della nuova cooperativa da parte di questi lavoratori è stato portato avanti con il supporto di diversi attori locali. Tra essi Banca Popolare Etica, che ha creduto nel progetto e ha fornito una linea di credito per garantire liquidità all’azienda. Questo sostegno non ha significato solo salvare i posti di lavoro delle imprenditrici che hanno dato vita alla cooperativa. Vuol dire anche sostenere la creazione di nuove opportunità per altre donne del territorio, interconnessioni create dalla cooperativa con le scuole di formazione locale, rilancio dell’economia locale. Insomma, beneficio per il territorio, in termini occupazionali, economici e produttivi, a carattere spiccatamente di genere.
Il sostegno della finanza etica all’economia sociale e solidale
L’impegno per il sostegno finanziario a cooperative, imprese e realtà legate all’economia sociale e solidale è molto presente all’interno degli enti di finanza etica. Come è il caso del sostegno della cooperativa di credito CREDAL all’associazione belga Bras dessus Bras dessous. L’associazione è nata da un’iniziativa di solidarietà che ha cercato di ridurre l’isolamento e la solitudine degli anziani e restituire loro l’opportunità di partecipare alla società.
CREDAL non solo ha contribuito con la sua esperienza all’ente. Ma anche, data la crescente attività dell’associazione in diverse parti del Belgio, ha concesso all’associazione diverse sovvenzioni. Anticipate in modo che l’organizzazione potesse continuare a sviluppare il suo lavoro. Questo sostegno significa che il progetto può soddisfare l’obiettivo di lavorare per il benessere e lo sviluppo degli anziani, spezzando la solitudine e l’isolamento. Ma anche rafforzare le dinamiche sociali dei quartieri in cui si svolge l’attività. E creare un ambiente intergenerazionale e multiculturale, un tessuto sociale che favorisce lo scambio e la condivisione.
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Un aiuto che va al di là del contributo finanziario
In tutti i casi citati, il sostegno degli istituti finanziari va oltre il contributo economico. All’interno di FEBEA partecipano anche enti la cui missione è accompagnare, monitorare e promuovere iniziative imprenditoriali legate all’economia sociale e solidale. FEBEA sta infatti lavorando in Romania per creare il primo strumento finanziario dedicato all’economia sociale. Ciò attraverso il progetto AFIN, finanziato dall’Unione Europea, con la partecipazione di diversi soci FEBEA per lo scambio di conoscenze.
È il caso della Social Finance Association (SFA), di recente costituzione. Che sviluppa eventi educativi per gli imprenditori sociali in Romania affrontando aspetti chiave. Come le esigenze del settore dell’impresa sociale, la sua maturità, i tipi di prestiti disponibili, le difficoltà degli imprenditori e il loro rapporto con le banche o il processo di assunzione. Il suo sostegno alle organizzazioni imprenditoriali e agli individui aiuta ad attrarre ulteriori finanziamenti per questi progetti.
È anche il caso di CRESAÇOR – Cooperativa Regional de Economía Solidaria. La cui missione è promuovere l’economia solidale e lo sviluppo locale e comunitario nella Regione delle Azzorre, in Portogallo.
Si tratta di una cooperativa che comprende una rete di 26 associazioni e realtà dell’economia sociale del territorio. E che fornisce supporto tecnico e accompagnamento specializzato a tutti gli imprenditori che partecipano al programma di microcredito “Misura di sostegno al microcredito della Banca delle Azzorre”, promosso dalla Regione delle Azzorre. CRESAÇOR analizza tutte le domande del programma, decidendo l’approvazione delle iniziative che otterranno un microcredito. Un piccolo finanziamento che facilita l’inclusione finanziaria e sociale. Nonché lo sviluppo locale, fornendo benessere alle persone, che porta ad un miglioramento della qualità della vita della comunità locale.
Il microcredito per l’inclusione finanziaria
Lo strumento del microcredito è utilizzato anche a livello internazionale da alcuni enti di finanza etica che promuovono l’inclusione finanziaria. Ciò sostenendo progetti locali e offrendo servizi finanziari adeguati alle popolazioni escluse dai circuiti finanziari tradizionali. L’ente francese SIDI – Solidarité Internationale Pour le Développement et l’Investissement, ha deciso, a metà degli anni Novanta, di riorientarsi verso il supporto agli istituti di microfinanza (MFI). Offrendo loro collaborazione finanziaria, ma anche un sostegno rafforzato per consolidare le loro competenze tecniche e migliorare la governance.
Tutto si spiega
Capire la finanza: il microcredito
Uno strumento per comprendere il microcredito a cura della Fondazione Finanza Etica.
Su questa linea, nel 2011, insieme ad altri enti di investimento europei, ha creato il Fondo europeo di finanziamento di solidarietà per l’Africa (FEFISOL). Che le ha permesso di aumentare il proprio sostegno al mondo rurale africano. Il Fondo offre servizi finanziari e assistenza tecnica alle istituzioni di microfinanza africane, principalmente rurali, e alle cooperative o aziende agricole. Il supporto tecnico rafforza l’offerta finanziaria proposta dal fondo. I prestiti FEFISOL consentono alle aziende di far crescere il proprio business. Mentre le conoscenze tecniche le aiutano a garantire questa crescita migliorando la loro efficienza.
Tutte queste iniziative servono a mostrare come il denaro dei cittadini, attraverso enti di finanza etica come quelli che fanno parte di FEBEA, si metta al servizio del bene comune. Sostenendo progetti di economia sociale, creando partnership e reti di collaborazione con amministrazioni e attori locali. Garantendo così lo sviluppo locale. E promuovendo la solidarietà internazionale.