Aerei e navi nella tassonomia europea: Bruxelles dovrà risponderne in tribunale

Bruxelles etichetta come “investimenti verdi” aerei e navi inquinanti: una coalizione di ong la trascina in tribunale

Gli investimenti in grandi navi e aerei sono stati inseriti nella tassonomia europea © Oleg_Ivanov/iStockPhoto

Una coalizione di organizzazioni non governative ha deciso di trascinare in tribunale la Commissione europea. L’accusa, presentata il 24 agosto, è di aver inserito nella più importante regolamentazione in materia di investimenti green, la tassonomia europea, anche i trasporti navali e aerei. Con paletti insufficienti a garantire coerenza con gli obiettivi climatici dell’Ue. A lanciare l’azione legale sono state, tea le altre ong, Dryade, Fossielvrij NL e Protect our Winters Austria. Supportate dagli esperti legali di Opportunity Green e CLAW e sostenute da 35mila cittadini.

Breve storia di una tassonomia

Quella della tassonomia europea è una storia travagliata. Entrata in vigore nel luglio 2020, dovrebbe fornire a investitori, imprese e policy maker un elenco delle attività economiche considerate “verdi”. È stata varata al fine di indirizzare i capitali affinché si possano raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici dell’Unione europea al 2030 e possa essere trasformato in fatti concreti il Green Deal. Il tutto per contribuire a limitare il riscaldamento climatico a 1,5 gradi centigradi, alla fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali.

Si fonda su sei punti principali fra cui l’uso sostenibile e la protezione delle risorse idriche e marine; il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi; la prevenzione e il controllo dell’inquinamento. E punta anche a fungere da guida per gli investitori, al fine di aiutarli a “difendersi” dal rischio di greenwashing.

Ma la strada è lastricata di intoppi e contraddizioni. Nel febbraio 2022 la Commissione europea propose di aggiungere alla lista di investimenti considerati sostenibili il gas e il nucleare. Due fonti di energia che di verde hanno ben poco: il gas è un combustibile fossile, e il nucleare ha un numero infinito di problemi. Seguirono infatti quattro mesi di discussioni, la Commissione Ambiente (Envi) e la Commissione Economia (Econ) presentarono un parere negativo, ma alla fine la plenaria del Parlamento europeo votò a favore.

Navi e arei inquinanti: cosa ci fanno in un elenco di investimenti green?

Ora ci risiamo. Una nuova modifica arrivata a fine 2023, con un nuovo ingresso di attività che di sostenibile non hanno nulla. Questa volta a suscitare allarme sono i trasporti navale e aereo. Si tratta di un’apertura tutti i mezzi capaci di soddisfare alcuni blandi criteri di efficienza. In altre parole, emettono un pochino meno CO2 degli altri, ma si alimentano comunque interamente a combustibili fossili.

Parliamo di immense navi da crociera alimentate da gas naturale e che rilasciano, oltre all’anidride carbonica, anche enormi quantità di metano (un gas che rimane in atmosfera meno a lungo della CO2 ma ottanta volte più potente). Anche investire negli i business di Wizz Air, Easy Jet o Ryanair, secondo questi nuovi criteri, potrebbe essere considerato green. Per capirci: si suggerisce agli investitori di finanziare la produzione di un aereo o una crociera alimentati a combustibili fossili che verranno costruiti oggi e continueranno a viaggiare (e inquinare) per venti, trenta o cinquant’anni.

Di qui la decisione di rivolgersi a un tribunale, che possa analizzare la questione e comprendere se si tratti o meno di una scelta censurabile.

Una guida confusa? Meglio non averla

La tassonomia è una guida, non c’è niente di prescrittivo. Non impedisce a un privato di investire in fonti di energia o attività non sostenibili, ma definisce cosa lo è. O almeno dovrebbe esserlo. Per questo, a maggior ragione, secondo le organizzazioni ecologiste è fuorviante definire sostenibile un combustibile fossile come il gas. Ed è altrettanto fuorviante inserire nella tassonomia mezzi di trasporto come navi container, da crociera o aerei.

Per chi investe una lista come la tassonomia è utile se essa è chiara, coerente e orientata sul lungo termine. Se è, in altri termini, affidabile. Difficile invece considerare utile uno strumento nato annacquato, e fatto crescere ascoltando gli interessi delle grandi lobby con illogiche eccezioni e paradossali aperture.