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CO2, la Francia: rivedere il mercato delle emissioni

L’Europa dovrebbe adottare un piano che regoli il mercato delle emissioni di CO2, al fine di restituire credibilità al meccanismo. A spiegarlo è un rapporto ...

La sede della Commissione Europea a Bruxelles
Di U.S. Fish and Wildlife Service [Public domain],   attraverso Wikimedia Commons
Di U.S. Fish and Wildlife Service [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

L’Europa dovrebbe adottare un piano che regoli il mercato delle emissioni di CO2, al fine di restituire credibilità al meccanismo. A spiegarlo è un rapporto del think tank francese France Stratégie, pubblicato nei giorni scorsi, che punta il dito in particolare sul prezzo del “diritto ad inquinare”, che senza interventi specifici da parte delle istituzioni risulta da tempo a livelli talmente bassi da non costituire in alcun modo un incentivo per le aziende a limitare le loro emissioni nocive.

France Stratégie, organismo controllato direttamente dall’ufficio del primo ministro di Parigi, ha ricordato che l’Unione europea non riesce a far risalire a livelli accettabili il valore delle quote dell’Emission trading system almeno dal 2009. Risultato: il prezzo che le imprese pagano è attualmente inferiore ad un terzo rispetto al valore che era stato ipotizzato quando, nel 2005, il meccanismo fu introdotto nel Vecchio Continente. Il che, avverte ancora il think tank, ha provocato alcune conseguenze dirette, come ad esempio il ricorso più ampio al carbone come fonte di energia.

La Commissione europea, ricorda l’agenzia AFP, aveva già proposto degli aggiustamenti del sistema. Ma essi entreranno in vigore solamente nel 2021: troppo tardi, secondo France Stratégie.