Criteri ESG, li conosce solo un italiano su quattro
Il 97% degli italiani conosce la sostenibilità, solo il 24% i criteri ESG. Lo rivela il rapporto annuale dell’ESG Culture Lab
Era il 1987 quando il rapporto Brundtland introduceva il concetto di sviluppo sostenibile, mettendo in chiaro quanto le varie crisi – da quelle ecologiche alle disuguaglianze socio-economiche – fossero inevitabilmente collegate tra loro. Era il 2004 quando un rapporto del Global Compact delle Nazioni Unite adottava l’acronimo ESG, ad indicare i fattori ambientali, sociali e di governance. Un concetto sul quale si impernia l’intero sistema della finanza sostenibile. Nel 2023, l’assoluta maggioranza degli italiani (il 97%, per la precisione) ha sentito parlare almeno una volta di sostenibilità. Soltanto il 24%, però, saprebbe spiegare cosa sono i criteri ESG. È quanto emerge dalle prime anticipazioni del secondo rapporto annuale dell’ESG Culture Lab “La cultura della sostenibilità in Italia” realizzato dal Eikon Strategic Consulting Italia società benefit. I risultati completi saranno presentati mercoledì 29 novembre, durante una convention a Roma organizzata da Adnkronos.
Quanto sono presenti i criteri ESG nei social media delle imprese
Se meno di una persona italiana su quattro ha dimestichezza con i criteri ESG, probabilmente una delle ragioni sta nello spazio mediatico che occupano. La prima fonte di informazione sugli obiettivi di sostenibilità resta la televisione (59%), seguita da giornali e social network, a pari merito col 30%. Per questo, l’ESG Cutlure Lab di Eikon Italia tiene traccia anche dei contenuti diffusi sui social media da parte delle trecento principali aziende italiane.
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Tra gennaio e ottobre ne hanno pubblicati circa 146mila: soltanto l’11% riguardava i temi ambientali, sociali e di governance. Protagonista indiscusso l’ambiente, con il 62% dei post, seguito – molto a distanza – dalla società a quota 36%. Risicatissimo lo spazio dei progetti e delle iniziative legate alle donne e ai giovani: appena il 2% dei post. Gli utenti, però, mostrano di apprezzarli: il loro engagement rate, cioè il tasso di interazioni, è dello 0,64%. Più in generale, i contenuti inerenti a temi ESG suscitano più interesse: lo 0,48%, contro lo 0,31% di tutti gli altri.
I dati del Forum per la finanza sostenibile
I dati diventano più positivi se si restringe il campo, andando a interpellare non la popolazione generale bensì i risparmiatori che hanno fatto degli investimenti, anche piccoli. Lo ha fatto il Forum per la finanza sostenibile, attraverso una rilevazione presentata all’apertura della dodicesima edizione delle Settimane SRI. Lo studio ha interpellato 1.400 persone che hanno investito almeno mille euro nell’arco dell’ultimo anno, di cui 505 con almeno 20mila euro investiti.
Il 78% degli intervistati ha almeno sentito parlare di investimenti sostenibili e responsabili (SRI) o investimenti che seguono criteri ESG, una percentuale che dal 2021 era rimasta stabile, ma nel 2018 si attestava appena al 61%. Un altro 21% ha anche investito in prodotti finanziari o aziende che rispondono a questi criteri. L’ambiente si conferma come il tema ritenuto più rilevante, ancorché in calo (43% contro il 50% del 2022); seguono gli aspetti sociali (28%) e finanziari (18%, in crescita). Fanalino di coda la governance (11%).