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«In Europa rinnovabili al 60% entro il 2030»

Secondo un'analisi di Bloomberg News Energy Finance le emissioni di CO2 scenderanno in questo modo da 1, 3 miliardi di tonnellate a 564 milioni.

  Le energie rinnovabili dovrebbero arrivare a rappresentare il 60% della produzione di elettricità europea entro il 2030 , contro il 40% raggiunto nel 2012. Ciò grazie agli investimenti nel settore, pari a mille miliardi di dollari.  

A riferirlo è uno studio pubblicato ieri da Bloomberg News Energy Finance (BNEF), che ha sottolineato come nel Vecchio Continente dovrebbero essere sviluppati 557 gigawatt di capacità in più nei prossimi anni (dato indicato sulla base dell’analisi dei trend attuali). Al contrario, la produzione da fonti fossili come dovrebbe passare dal 48% al 27%, trainata da una diminuzione pari ad un terzo dell’elettricità proveniente dal carbone (la fonte in assoluto più inquinante in termini di CO2). Il gas, invece, dovrebbe mantenersi pressoché invariato nel periodo di riferimento: da 275 a 180 gigawatt. 

«I miglioramenti sul mercato del solare e dell’eolico permetteranno di installare un numero via via maggiore di impianti non sovvenzionati negli anni a venire», ha dichiarato Seb Henbest, direttore europeo di BNEF. Ma un ruolo importante sarà ricoperto anche dalla tecnologia: l’incremento dell’efficienza contribuirà infatti ad un calo del 60% delle emissioni di CO2 nel settore energetico, facendo scendere il dato da 1, 3 miliardi di tonnellate a 564 milioni.