Siamo sicuri che la finanza sostenibile lo sia davvero?

Finanza sostenibile non significa necessariamente finanza etica. E la differenza può essere gigantesca. La spiegazione in una chat

La finanza può giocare un ruolo cruciale nel rendere il mondo sostenibile © metamoworks/iStockPhoto

Nel mondo si è ormai affermata la consapevolezza che la finanza sia uno strumento importante. Orientata al business as usual, però, non fa altro che alimentare un sistema basato sull’eccessivo sfruttamento delle risorse, sul mancato rispetto dei limiti del Pianeta e a volte anche su violazioni dei diritti. Ma una finanza che considera le ricadute sociali e ambientali del proprio agire può, al contrario, essere motore di un cambiamento che si fa sempre più necessario.

L’Europa, nel 2018, ha avviato un percorso, l’Action plan, per rendere la finanza più sostenibile, trasparente, inclusiva, eco-compatibile. Ma non mancano le difficoltà nel trovare definizioni e criteri condivisi. Spesso, inoltre, nella mancanza di chiarezza si aprono spazi nei quali troppe aziende scelgono la strada del greenwashing. La finanza sostenibile, in altre parole, diventa uno strumento per migliorare l’immagine.

È per questo che è necessaria una finanza non solo sostenibile, ma etica. Le differenze possono apparire come sottigliezze, come se si trattasse di sinonimi. I nostri lettori Valerio e Oriana si confrontano in questa chat per aiutarci a capire meglio in cosa finanza etica e finanza sostenibile si differenziano.

Valerio

Sono proprio contento. La mia banca mi offre prodotti di investimento sostenibili. Così finalmente con i miei soldi potrò anche fare del bene per il Pianeta!

Oriana

Mmm… Certo, è interessante. Però la tua banca è anche nella lista di quelle che continuano a finanziare le fonti fossili.

Valerio

Beh, meglio che niente, no?

Oriana

Non sono sicura, sai? Soprattutto se gli investimenti in attività dannose per il clima continuano a essere quelle più consistenti.

Finisce per diventare greenwashing, non trovi? Una scelta di marketing più che un vero e proprio sostegno alla transizione verso un’economia più pulita.

Valerio

Forse hai ragione. Ma credo sia comunque una bella notizia che banche e istituti finanziari inizino a guardare anche agli investimenti sostenibili, fosse anche solo per “moda”.

E in questo senso la notizia migliore è che finalmente l’Europa ha trovato un accordo su una definizione condivisa di “sostenibilità”.

Oriana

Anche se poi sulle questioni più spinose la Commissione europea ha deciso di non decidere. Se gas naturale e nucleare sono da considerare tra le attività economiche sostenibili sarà deciso più avanti.

E lo stesso sull’agricoltura, che può avere un ruolo centrale nella mitigazione dei cambiamenti climatici e nella tutela della biodiversità.

Valerio

Però non sei mai contenta. Nemmeno ora che, dopo anni di discussioni e lavori, ai massimi vertici delle istituzioni europee si riconosce l’importanza della finanza nella transizione!

Oriana

Ma certo che sono contenta! Credo però che non ci si debba accontentare, è diverso!

Per esempio, penso che per come è definita la finanza sostenibile dall’Europa non si possa escludere l’uso spregiudicato di strumenti speculativi che creano instabilità e grandi problemi all’economia reale. E anche a me e a te, quando le bolle scoppiano.

Mi piacerebbe che la finanza tenesse in considerazione anche le conseguenze non economiche del proprio agire.

Valerio

Ma questa è la definizione di finanza etica

Oriana

E non solo: per come è definita dalla Commissione europea, la sostenibilità è intesa, sostanzialmente, solo nella sua componente ambientale.

Mancano le considerazioni sugli aspetti sociali, sulla partecipazione delle persone alla gestione delle imprese.

E non è un puntiglio. O una valutazione oziosa, la mia.

Valerio

Spiegati meglio.

Oriana

Ti faccio un esempio. L’energia idroelettrica è una fonte rinnovabile. Siamo d’accordo, no?

Ma che fare se per realizzare una centrale idroelettrica occorre costruire una diga che costringe popolazioni intere ad abbandonare le proprie case, le terre, le proprie fonti di sostentamento?

Valerio

Ho capito. Sono le famose ESG: environment, social, governance. Tre gambe su cui poggia la sostenibilità e se una viene meno cade tutto.

Oriana

Esatto. La finanza etica, a differenza della finanza sostenibile per come è definita dalla Commissione europea, invece, tiene in conto tutti questi aspetti insieme.

E non solo, li tiene in considerazione nel complesso delle proprie attività e non per ogni singolo prodotto.

Se si è etici lo si è sempre, non solo per il tale prodotto, tornando ad esempio ad infischiarsene dell’ambiente quando se ne vende un altro!

Valerio

Sì, non hai torto in questo senso. Rifletterò meglio su come investire i miei risparmi!

Oriana

È la cosa migliore per garantire un futuro alle prossime generazioni.