Fra’ Sole: l’ecologia integrale messa in pratica

Ridurre l’impatto ambientale del complesso monumentale di Assisi: è l'obiettivo (raggiunto) del progetto Fra’ Sole

Il progetto Fra' Sole prevede di ridurre l’impatto ambientale del complesso monumentale di Assisi © Sisifo

Se la natura è profondamente connessa all’uomo, e non solo una “mera cornice” della nostra vita, nessuno può sottrarsi alla cura della nostra casa comune. L’ecologia integrale diventa così un nuovo paradigma di giustizia. È il principio sul quale si impernia l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, pubblicata nel 2015 e affermatasi come la pietra miliare nella riflessione su un nuovo modello di sviluppo. “The Ecology of Francesco: percorsi di ecologia integrale. Istituzioni, imprese ed enti ecclesiastici verso una transizione ecologica” è il titolo dell’incontro tenuto martedì 7 novembre alla fiera Ecomondo di Rimini. Un’iniziativa organizzata da Sisifo e Consorzio nazionale imballaggi alluminio (CIAL), con il patrocinio di Federazione relazioni pubbliche italiana (FERPI). Un’occasione per condividere esperienze di successo di economia circolare e ecologia integrale in ambito ecclesiale, nonché i risultati dell’analisi della carbon footprint negli eventi The Economy of Francesco (settembre 2022) e Fra’ Sole, dal 2017 al 2021.

In cosa consiste il progetto Fra’ Sole

Il progetto Fra’ Sole nasce ufficialmente il 28 settembre 2017 con un obiettivo molto chiaro: ridurre l’impatto ambientale del complesso monumentale di Assisi. A lavorare fianco a fianco in questa direzione sono tre realtà molto diverse tra loro: un ente ecclesiale (il Sacro Convento di Assisi, appunto), un’agenzia governativa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale dell’Umbria) e una società di gestione di progetti complessi (Sisifo). In realtà, già da anni il Sacro Convento di Assisi aveva intrapreso alcuni interventi per l’efficienza energetica. Ma il valore aggiunto di questo progetto sta nell’ampliare il raggio d’azione e adottare un approccio sistemico.

«Fra’ Sole ha scelto il percorso più difficile, quello che privilegia la sostanza di interventi strutturali e organici alla visibilità di annunci e programmi che spesso rischiano di smarrirsi e di risultare solo vuote parole», si legge nel report di sostenibilità 2017-2022. Coerentemente con questo principio, il team ha intrapreso un’analisi dettagliata dello status quo, per poi pianificare gli interventi, realizzarli (con l’aiuto dei partner) e misurare i loro risultati intermedi e finali. La fase conclusiva è quella della disseminazione di buone pratiche, in un’ottica di contaminazione positiva.

Gli interventi e i portatori di valore

L’elenco degli interventi è molto corposo. Va dall’installazione di 8 punti di distribuzione dell’acqua, per poter sostituire le bottiglie di plastica con le borracce; fino al rinnovo di infissi, porte, impianti di illuminazione e sistemi di riscaldamento, raffrescamento e acqua calda (attraverso un trigeneratore); passando poi per l’approvvigionamento di energia da sole fonti rinnovabili a partire dal 2019. Per abbattere il volume di rifiuti è stato necessario rimpiazzare la plastica monouso e le capsule del caffè con alternative biodegradabili e compostabili, installare circa 1.200 raccoglitori di rifiuti e riorganizzare la logistica interna, fare a meno degli alimenti monoporzione e sperimentare i detergenti solidi. C’è anche un punto di compostaggio per recuperare la frazione organica e il verde.

Tutto questo è stato possibile costruendo una comunità di “portatori di valore”. Il termine, mutuato dalla finanza etica, sta a significare che non si tratta di sponsor nel senso tradizionale del termine, bensì partner con i quali costruire relazioni a lungo termine basate sulla condivisione di valori e obiettivi. Alla disseminazione ha collaborato anche Valori, con un numero speciale pubblicato a novembre 2019. Il Gruppo Banca Etica è stato il punto di riferimento nell’ambito delle risorse finanziarie.

Portatori di valore
La comunità dei portatori di valore con Fra’ Mauro Gambetti © Sisifo

I risultati e il futuro del progetto Fra’ Sole

I risultati? Di tutto rispetto. Nel 2022 le emissioni si sono attestate su un totale di 137,67 tonnellate di CO2 equivalente. Cioè il 70,7% in meno rispetto alle 469,83 tonnellate registrate nel 2018. Rispetto all’uso di tecnologie tradizionali, si evita di emettere in atmosfera 775,10 tonnellate di CO2 equivalente ogni anno.

Anche se gli interventi sono terminati, sottolinea il report, «Fra’ Sole è un progetto vivo e attivo». Questo per tre ragioni differenti. Perché la comunità religiosa ha acquisito gli strumenti e lo spirito dell’iniziativa. Perché il progetto stesso, per il suo approccio “circolare”, apre a ulteriori aree di miglioramento. E perché, fin dagli esordi, c’è sempre stato l’auspicio di ispirare tante altre realtà a fare la propria parte. Avviando un percorso di conversione ecologica animata dai princìpi dell’ecologia integrale.