In principio fu Paine: 220 anni di idee attorno al basic income
Dall'800, centinaia di economisti hanno teorizzato il reddito universale. Da Robert Theobald a Milton Friedman, fino alla nascita del Basic Income Earth Network
Il reddito di cittadinanza o universale appassiona e divide economisti e sociologici da almeno due secoli, cioè da quanto il politico americano Thomas Paine (1737-1809), nel 1797 pubblica Agrarian Justice nel quale affronta temi come i diritti umani, la proprietà privata e la povertà. Nel suo lavoro introduce il concetto di “dotazione naturale”, totalmente differente dal concetto di assistenza o previdenza, poiché fondato sul diritto originario derivante dalla comune proprietà della terra. «La terra – scriveva Paine – nel suo stato incolto era, e tale rimaneva, da sempre proprietà comune della razza umana (…). Ogni uomo venuto al mondo avrebbe avuto accesso a tale proprietà, sarebbe stato proprietario a vita del suolo e di tutte le sue produzioni naturali insieme a tutti gli altri uomini».
Il “dividend for all” di Cole e le rivendicazioni degli Anni 60
Il tema torna centrale tra le due guerre soprattuto grazie all’economista inglese George D.H. Cole (1889-1959) che introduce il concetto di Dividend for all che successivamente ribattezza Social dividend, ovvero un reddito fisso erogato dallo Stato a copertura dei bisogni primari dei cittadini, per garantire loro i beni essenziali alla vita.
Il reddito di cittadinanza riprende vigorosamente ad essere al centro del dibattito politico negli Stati Uniti, negli anni ’60 – gli anni in cui il movimento per i diritti civili raggiunse il suo culmine – suscitando interesse tra i politici ed economisti americani. Robert Theobald (1929- 1999) propose l’istituzione di un reddito annuale di mille dollari per gli adulti e di 600 dollari per i bambini, che avrebbe gradualmente rimpiazzato le altre misure di sicurezza sociale esistenti.
La controversa proposta neocon di Milton Friedman
La seconda e più rilevante base del dibattito statunitense di quell’epoca in materia di reddito di cittadinanza proviene da Milton Friedman (1912-2006), Premio Nobel per l’economia nonché precursore del pensiero monetarista e neo-conservatore. Friedman in una delle sue opere più famose, Capitalism and freedom (1967), propone l’introduzione della Negative income tax.
Milton Friedman spiega la proposta di Negative income Tax L’acceso dibattito scatenato da queste prese di posizione ha costruito la basi per la nascita di quella che oggi è la rete mondiale del reddito di base (Basic income earth network). Il 18esimo congresso si è concluso con il lancio dell’11 settimana di mobilitazione mondiale, prevista dal 17 al 23 settembre prossimi, a sostegno del reddito universale che sarà anche un occasione di confronto con le reti sociali coinvolte nei progetti di lotta alla povertà e emarginazione.
Le origini del BIEN (1983-1986)
Un’idea, un collettivo, un premio. Nell’autunno del 1983, tre giovani ricercatori decisero di costituire un gruppo di lavoro per esplorare le implicazioni di un’idea estremamente semplice, insolita ma attraente che uno di loro aveva proposto di chiamare, in un giornale distribuito pochi mesi prima, “allocation universelle”.
Paul-Marie Boulanger, Philippe Defeyt e Philippe Van Parijs erano allora ricercatori dei dipartimenti di demografia, economia e filosofia, rispettivamente, dell’Università Cattolica di Lovanio (Belgio). Il gruppo divenne noto come il Collectif Charles Fourier. La sua produzione principale era un numero speciale del mensile di Bruxelles La Revue nouvelle (aprile 1985). Ma lungo la strada, ha vinto un premio, con un riassunto provocatorio dell’idea e le sue conseguenze putative, in un concorso di saggi sul futuro del lavoro organizzato dalla King Baudouin Foundation.
Il primo incontro
Con il denaro così inaspettatamente ricevuto con il premio, il Collectif Charles Fourier decise di organizzare un incontro a cui avrebbero invitato un numero di persone per discutere l’idea di un reddito di base incondizionato. Questa divenne la prima conferenza internazionale sul Basic income, tenutasi a Louvain-la-Neuve nel settembre del 1986, con sessanta partecipanti invitati.
Tra gli altri, Gunnar Adler-Karlsson, Jan-Otto Andersson, Yoland Bresson, Paul de Beer, Alexander de Roo, Rosheen Callender, Nic Douben, Marie-Louise Duboin, Ian Gough, Pierre Jonckheere, Bill Jordan, Greetje Lubbi, Annie Miller, Edwin Morley-Fletcher, Claus Offe, Hermione Parker, Riccardo Petrella, David Purdy, Guy Standing, Robert van der Veen e Georg Vobruba.
Sementi di una rete duratura
Nella sessione finale della conferenza, diversi partecipanti hanno espresso il desiderio che venisse promossa un’associazione permanente, con il compito di pubblicare una newsletter e organizzare conferenze periodiche. Guy Standing propose di chiamare questa associazione Basic Income European Network, (BIEN).
L’evoluzione della rete mondiale per il reddito universaleLo scopo dell’associazione, in seguito sancito nello Statuto, è stato formulato come segue: BIEN mira a fungere da collegamento tra individui e gruppi interessati al reddito di base e promuovere una discussione informata su questo argomento in tutto il mondo. Peter Ashby (Consiglio nazionale delle organizzazioni volontarie), Claus Offe (Università di Brema) e Guy Standing (Organizzazione internazionale del lavoro) sono diventati copresidenti. Walter Van Trier (Università di Anversa) è diventato segretario e Alexander de Roo (assistente parlamentare al Parlamento europeo) tesoriere.
Primi congressi
Dal 1986, oltre ai piccoli eventi, BIEN organizza un importante congresso internazionale ogni due anni, in modo sempre più strutturato e professionale. In ogni occasione, una grande organizzazione accademica o internazionale ha accettato di ospitarla e il sostegno finanziario è stato fornito da molte fonti, sia pubbliche che private, sia nazionali che internazionali.
I primi due congressi del BIEN erano abbastanza piccoli da prestarsi alla pubblicazione degli atti, ma i successivi avevano troppi contributi per essere inseriti in un volume. Molti dei lavori presentati sono stati pubblicati indipendentemente e molti hanno trovato la loro strada in tre libri ampiamente ispirati ai congressi della BIEN:
- Philippe Van Parijs ed., Litigare per reddito di base. Fondamenti etici per una riforma radicale. Londra e New York: Verso, 1992.
- Robert J. van der Veen e Loek Groot eds., Reddito di base all’ordine del giorno. Opzioni politiche e fattibilità politica. Amsterdam: Amsterdam University Press, 2000.
- Standing, G. ed., Promuovere la sicurezza del reddito come un diritto. Europa e Nord America, Londra: Anthem Press.
Informazioni periodiche
Dal 1988 la BIEN pubblica una newsletter tre volte all’anno (33 numeri, alcuni in collaborazione con il Citizen’s Income Study Centre di Londra). La pubblicazione della newsletter è stata interrotta, ma da gennaio 2000 BIEN ha iniziato a pubblicare un NewsFlash regolare.
Il NewsFlash di BIEN appare ogni due mesi e viene inviato elettronicamente a oltre 1500 abbonati. Dal 1996 BIEN mantiene un sito web molto consistente e conserva un archivio a Louvain-la-Neuve (Belgio) che include, tra le altre cose, un gran numero di libri e report sulla BI. Dopo il Congresso di Barcellona (2004), BIEN ha esteso il suo campo d’azione: ora si chiama Basic Income Earth Network. Tutti i membri della rete europea di Reddito di base, molti dei quali erano non europei, sono diventati automaticamente membri della Rete Mondiale.