India, il governo liberalizza lo sfruttamento del carbone
L'esecutivo ha annunciato ieri la volontà di porre fine al monopolio pubblico nella gestione delle risorse carbonifere, aprendo così le porte ai privati.
Il governo indiano ha annunciato ieri la volontà di liberalizzare parzialmente in settore delle miniere di carbone , permettendo la vendita – sulla base di determinate condizioni – ai gruppi privati . L’esecutivo, guidato da Narendra Modi, ha approvato infatti in serata un’ordinanza che prevede la messa in vendita, della quale inizialmente beneficeranno le aziende che utilizzano direttamente il carbone (cementifici , acciaierie e centrali elettriche ).
In questo modo, il colosso economico asiatico apre le porte della fonte energetica più inquinante al mondo ai capitali privati. Il governo ha anche aggiunto che, in futuro, verrà concesso lo sfruttamento diretto delle miniere a fini commerciali. Una decisione che arriva dopo che i giudici hanno dichiarato nulle oltre 200 concessioni minerarie, per irregolarità o sospetti di corruzione.
Il settore era stato nazionalizzato nel 1972: da allora il gruppo pubblico Coal India è titolare del monopolio sia dello sfruttamento dei giacimenti che della vendita del carbone. Ad oggi, circa il 60% dell’energia elettrica prodotta nel Paese è generata a partire da tale fonte.