Nucleare, Hinkley Point: da Londra 2, 7 miliardi di euro di garanzia
Il governo del Regno Unito ha annunciato questa mattina la decisione di fornire una garanzia pubblica pari a 2 miliardi di sterline (l’equivalente di circa 2, 7 ...
Il governo del Regno Unito ha annunciato questa mattina la decisione di fornire una garanzia pubblica pari a 2 miliardi di sterline (l’equivalente di circa 2, 7 miliardi di euro) per il progetto di installazione di due nuovi reattori nucleari nella centrale di Hinkley Point. Si tratta di un modo, da parte di Londra, di “incentivare” le decisioni dei privati sugli investimenti per il progetto. Decisioni che si fanno attendere e che dovrebbero essere prese dalla EDF, azienda che gestisce il sito, assieme ad altri soggetti tra i quali Areva (costruttore dei reattori) e le cinesi China General Nuclear Corporation (CGN) e China National Nuclear Corporation (CNNC).
Il problema è legato tuttavia al costo complessivo dell’operazione, che è stato stimato in 25 miliardi di sterline (circa 34 miliardi di euro): una cifra colossale. Va detto, inoltre, che la stessa garanzia governativa era finita nei mesi scorsi nel mirino dell’Austria. Vienna ha infatti denunciato alla Corte di giustizia europea la manovra inglese, assieme alla decisione dello stesso Regno Unito di concedere un riacquisto a prezzo maggiorato dell’energia che verrà prodotta dai reattori. Secondo il governo della nazione alpina, si tratterebbe di “aiuti di Stato” che infrangono le regole sulla concorrenza.
Quest’ultima, tuttavia, è sembrata in qualche modo la “scusa” adottata dall’Austria per scagliarsi contro il programma nucleare, che l’esecutivo viennese ha bollato come “vecchio” e “non al servizio del popolo europeo” per i rischi che comporta.
Foto: Wikimedia Commons/Flickr upload bot