In base agli ultimi dati disponibili (Istat 2016), in Italia 1 milione e 400 mila donne hanno subito molestie sul luogo di lavoro: praticamente una lavoratrice su 10. Nell’81% dei casi, queste lavoratrici non hanno denunciato, perché non vi erano strumenti adeguati per poterlo fare.
Il 12 gennaio scorso il Senato della Repubblica ha approvato all’unanimità l’autorizzazione alla ratifica della Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro n. 190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro, adottata dall’OIL il 21 giugno 2019.
Il processo è partito dalla Camera dei Deputati e in particolare dalla proposta di legge dell’On. Laura Boldrini (PD) – approvata dalla Camera, anche qui all’unanimità, il 23 settembre 2020 – la quale, nella sua relazione, ha menzionato la particolare vulnerabilità delle donne lavoratrici del settore dell’abbigliamento. Anche il relatore del disegno di legge al Senato, l’On. Alberto Airola (M5S), ha fatto specifico riferimento alle lavoratrici del settore tessile.
La Convenzione 190 rappresenta, almeno in potenza, un passo avanti nel contrasto alle violenze e molestie sul luogo di lavoro. Fornisce una definizione ampia di violenza e molestia – definendole ogni comportamento suscettibile di causare un danno fisico, psicologico e economico – e riconosce tali comportamenti come violazione di diritti umani. Inoltre, fa esplicito riferimento alle violenze e molestie fondate sul genere, riconoscendo dunque che le donne ne sono particolarmente esposte.
La Convenzione si applica sia al settore pubblico che al settore privato, e include fra i soggetti meritevoli di tutela anche quelli in posizioni lavorative più vulnerabili quali tirocinanti, volontari e persone licenziate.
È la prima volta che si ha una definizione concordata a livello internazionale di violenza e molestie sul lavoro e molto ampia, poiché comprende anche le molestie e violenze che possono accadere in viaggi, trasferte, eventi di lavoro (quindi al di fuori dell’orario di lavoro, ma collegate all’ambito lavorativo), e anche per via telematica.
L’Italia dovrà ora recepire la Convenzione con una nuova legge e avrà l’obbligo di fornire adeguato accesso alla giustizia per le vittime di violenza o molestie sul luogo di lavoro, incluso il rafforzamento del ruolo degli Ispettorati del lavoro.
In tutto il mondo, e in particolare nei paesi di produzione tessile, le donne lavoratrici sono esposte a violenza fisica ed economica, come documentato nel paper della Campagna Abiti Puliti sulla violenza lavorativa di genere pubblicato lo scorso 25 novembre. La Campagna Abiti Puliti, di cui fa parte Fondazione Finanza Etica, sta conducendo da mesi una campagna internazionale che chiede a tutti gli Stati, soprattutto quelli la cui economia si basa in gran parte sulla produzione tessile e quindi sul lavoro delle donne, di ratificare la Convenzione 190.
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