
Il turismo di massa distrugge ambiente e culture. E l’osservatorio Onu fa flop
Inutile la rete di 26 osservatòri Onu sul turismo. Le masse in viaggio depredano i luoghi più belli del mondo. Alcuni chiusi per preservarli
Corrado FontanaInutile la rete di 26 osservatòri Onu sul turismo. Le masse in viaggio depredano i luoghi più belli del mondo. Alcuni chiusi per preservarli
Corrado Fontana32.338 persone nel 2018 hanno percorso a piedi i 6.600 chilometri di cammini italiani. Potrebbero diventare 40 mila nel 2019. Ma il turismo sembra sparito dalle priorità nazionali
Rosy BattagliaIl trasporto aereo è responsabile del 4,9% del riscaldamento climatico globale. Ma non è tassato, è protetto da una sorta di immunità. I treni, molto meno inquinanti, lo sono
Andrea BaroliniOffre un enorme potenziale di business e di guadagno per Zuckerberg e soci. Ma comporta problematiche gigantesche
Nicola BorziA Milano, mecca della moda, un'installazione multimediale e un percorso emotivo che mostra cosa c'è dietro l'etichetta. Ambiente sfruttato e diritti negati
Corrado FontanaIl direttore di Greenpeace denuncia: «L’uscita dal carbone rischia di diventare un favore al comparto gas. Anche il sindacato asseconda l'industria»
Corrado FontanaL'Italia non rispetterà la scadenza per i ritardi di politica e industria. E resta il problema della Sardegna senza metano
Corrado Fontana1,4 milioni di decessi prematuri in Europa sono causati da inquinamento e cambiamenti climatici. Medici di base e pediatri possono fare molto
Rosy BattagliaUno studio britannico spiega che per assorbire la CO2 è imprescindibile puntare sulle foreste naturali: «La soluzione più semplice è anche la più efficace»
Andrea BaroliniIl calcolo, pubblicato sul Marine Pollution Bulletin, peraltro è al ribasso: non comprende i danni sociali e sanitari. Nota positiva: dal 2020 l'import di rifiuti va autorizzato
Corrado FontanaNel Paese africano i salari più bassi del mondo. I lavoratori del settore tessile dicono basta. E scattano assenze, scioperi e dimissioni
Andrea BaroliniL’impronta ecologica dell’umanità si è contratta tra il 2014 e il 2016: una buona notizia. Ma i dati degli anni successivi sembrano invertire il trend
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