Shale gas, per l’Europa non servono studi di impatto ambientale
Il parlamento europeo ha escluso l'esplorazione e lo sfruttamento della fonte di energia dall'elenco di quelle per cui è obbligatorio valutare l'impatto ecologico.
Il parlamento europeo ha rinunciato ad includere l’esplorazione e lo sfruttamento del gas da scisto nell’elenco delle attività per le quali è obbligatorio uno studio di impatto ambientale . Una decisione, voluta con forza da Regno Unito, Polonia, Danimarca e Ungheria, che farà certamente discutere: tanto più che erano stati gli stessi eurodeputati, in un primo momento, a considerare i lavori legati allo shale gas tra i circa 200 potenzialmente rischiosi per l’ambiente .
Le compagnie che sfrutteranno tale fonte di energia dovranno dunque continuare a valutare solamente l’impatto della fratturazione idraulica sulle falde acquifere, secondo quanto precisato dallo stesso europarlamento. Secondo la deputata ecologista francese Michèle Rivasi, si tratta di una scelta del tutto sbagliata, dal momento che i problemi legati alla qualità dell’acqua costituiscono soltanto uno dei possibili rischi ecologici dello sfruttamento dello shale gas: occorrerebbero invece studi di impatto sulla biodiversità e sul cambiamento climatico.